Vi Segnaliamo: Fumata nera sul contratto nazionale di lavoro della sanità. La vertenza, che riguarda oltre 580.000 addetti del Servizio Sanitario Nazionale, tra cui infermieri, tecnici e personale non medico, si è arenata a causa di profonde divisioni tra sindacati. Dopo sette mesi di trattative sembrava che il traguardo fosse finalmente a portata di mano. Durante il confronto conclusivo presso l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), il fronte sindacale si è spaccato. Da un lato, i rappresentanti del Nursind, della Fials e della Cisl si erano mostrati favorevoli all’accordo, mentre dall’altro Cgil, Uil e Nursing Up hanno scelto di non firmare, è saltata per questo motivo la maggioranza necessaria per la ratifica del contratto. La bozza finale del contratto per il periodo 2022-2024 prevedeva un aumento lordo di 172 euro mensili per 13 mensilità, oltre a una serie di misure normative significative, e qui i sindacati hanno preso le distanze.
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Un Istituto italiano sull’invecchiamento per affrontare la sfida demografica che aspetta l’Italia e per dare ai cittadini soluzioni sanitarie innovative e sostenibili, tentando di sovvertire il lato oscuro dell'”inverno demografico”.
La proposta arriva dal convegno Age-It – il programma di ricerca guidato dall’Università di Firenze e finanziato dal PNRR – che si è tenuto oggi all’Auditorium “Cosimo Piccinno” del Ministero della Salute.
La FNOPI ha partecipato all’evento insieme a numerosi rappresentanti delle istituzioni.
“Ci siamo chiesti se fosse possibile partire da un approccio diverso: vedere la trasformazione in atto anche come un’opportunità e non solo come uno scenario negativo e abbiamo pensato di costruire qualcosa che potesse essere un riferimento a livello nazionale e internazionale”, ha dichiarato Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università di Firenze.
Da qui l’idea di creare un centro scientifico di eccellenza sulla ricerca e sulla raccolta dati, sulla prevenzione e sull’invecchiamento attivo, sull’analisi multidisciplinare di soluzioni e sul disegno di politiche d’intervento che in Francia, Gran Bretagna, Germania, Portogallo, Paesi Bassi, e in quasi tutti i Paesi europei, è già realtà. L’idea prende corpo dal lavoro portato avanti da Age-It che ha coinvolto più di 800 ricercatori, una rete di oltre 20 atenei italiani, centri di ricerca, aziende e istituzioni.