Il Collegio provinciale organizza un evento rivolto a infermieri, makers e malati per parlare di come riuscire a prepararsi il cibo da soli.Mercoledì 24 giugno, alle 17.30, presso il Fablab di Brescia, si terrà HackathonBS2015 "Cucinare con l'artrite reumatoide", una vera e propria maratona di hacking senza fini di lucro organizzata dal Collegio OPI di Brescia.
L'evento, il primo in Italia, ha come scopo mettere assieme infermieri (esperti di assistenza), makers (gli artigiani digitali, esperti di nuove tecnologie) e malati di artrite reumatoide per creare ausili, applicazioni per smartphone e dispositivi elettronici che aiutino questi pazienti a cucinare in autonomia.
Nonché, sensibilizzare l'opinione pubblica sulle limitazioni provocate da questa malattia, la diffusione del concetto di benessere attraverso la valorizzazione del ruolo del cibo e, soprattutto, la creazione di una sinergia fra cittadini affetti da artrite reumatoide, infermieri e mondo della tecnologia attraverso la progettualità.
L'artrite reumatoide è una malattia cronica che determina un'infiammazione delle articolazioni colpite. Le conseguenze sono diverse e le articolazioni più bersagliate e che determinano le conseguenze maggiormente invalidanti sono: polsi, gomiti, spalle, ginocchia, caviglie e persino la colonna vertebrale. La malattia si manifesta principalmente verso i 25/45 anni; in Italia coinvolge oltre 300mila persone.
Secondo uno studio americano, nove pazienti su dieci si dicono convinte che l'artrite reumatoide determini conseguenze negative sulla qualità della loro vita e più della metà dichiara di aver bisogno di un supporto per lo svolgimento di attività quotidiane come fare la spesa o, appunto, cucinare. Il 93% delle persone affette da questa malattia, inoltre, è fortemente limitata nel mondo del lavoro, se non quasi totalmente esclusa dalla vita sociale.
Con il progetto HackathlonBS2015 si cerca di facilitare almeno una delle attività più importanti della vita di una persona, la nutrizione.
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Cari colleghi, chiedo pochi minuti del vostro tempo per aderire all'indagine e compilare un questionario inerente il "disagio lavorativo" tra i professionisti Infermieri italiani. Potete farlo cliccando sul seguente link di collegamento allo studio.
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Grazie per la preziosa collaborazione!
Tratto da: opi-le.it
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Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: