I pazienti affetti da patologie oncologiche o onco-ematologiche, come anche altre patologie associate a immunosoppressione, sono particolarmente a rischio, sia per quanto riguarda la morbilità che la letalità correlate a infezioni da virus respiratori, quali l’influenza e il SARS-CoV-2.
Per quanto riguarda questo, anche se i dati al momento sono limitati, sembra che i pazienti con patologie oncologiche o onco-ematologiche siano da un lato esposti a maggior rischio di contrarre l’infezione, e dall’altro ad andare incontro a un andamento più severo.
Questi pazienti si connotavano per un rischio maggiore di eventi (ricovero in terapia intensiva e/o exitus).
All’interno di questo gruppo di pazienti un ulteriore fattore di rischio è rappresentato dall’aver ricevuto, nel mese precedente all’infezione, trattamenti chemioterapici e/o chirurgici. Infine, è da sottolineare che il 28% dei pazienti analizzati era affetto da tumore del polmone.
Da queste informazioni, così come dalle raccomandazioni già presenti per altre patologie infettive in questo gruppo di pazienti a rischio, e dalle conoscenze cliniche e biologiche in campo oncologico ed ematologico, possono essere formulate le Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19, redatte su iniziativa del Comitato Tecnico-Scientifico della Protezione Civile e inviate dal ministero della Salute a tutti componenti della task force sul CODIV-19.www.fnopi.it
ISS, 13 marzo 2020
Continuano i consigli per tutti. Oggi una guida pratica per eliminare i rifiuti in questo periodo di emergenza sanitaria che richiede nuove regole soprattutto per chi è in isolamento domiciliare poiché risultato positivo al coronavirus. In quarantena obbligatoria, per esempio, i rifiuti non devono essere differenziati, vanno chiusi con due o tre sacchetti resistenti e gli animali domestici non devono accedere nel locale in cui sono presenti i sacchetti.
Se invece non si è positivi la raccolta differenziata può continuare come sempre, usando però l’accortezza, se si è raffreddati, di smaltire i fazzoletti di carta nella raccolta indifferenziata.
In allegato i consigli dell’ISS www.epicentro.it
J’accuse
È giunto il momento di dire la verità, di dirsi la verità. Il COVID-19 ci farà morire in una quantità che, purtroppo, non è ancora nota, ma per il resto sappiamo tutto del coronavirus; siamo diventati tutti infettivologi, tutti virologi. Ciò che non sappiamo, o meglio fingiamo di non sapere, è che il danno economico che ne sta derivando, almeno qui in Italia, rischia di metterci in ginocchio. Sono bastate poche settimane per dimostrarlo a chi, fino ad oggi non ha avuto occhi, orecchie e cervello per vedere, ascoltare e comprendere lo stato di salute della nostra sanità pubblica e della nostra economia. Il coronavirus ci renderà esplicito ciò che finora abbiamo solo avuto paura di immaginare. L’eclisse di un sistema economico e sociale che sta dimostrando tutti i propri limiti.
Il nostro sistema salute è sotto la soglia di sicurezza
Una sanità che sta dimostrando le proprie differenze pur nei confini della stessa Nazione. Diversità tra nord e sud che stanno a evidenziare come il nostro Paese, a quasi 150 dall’unità, non sia riuscito a uniformarsi, a diventare uno Stato vero dove la salute è un diritto sancito e non solo in modo formale. Sulla Carta.
Chiunque abbia governato, almeno negli ultimi 30 anni, ha fatto troppo poco per la tutela di tutti i cittadini italiani. Si sono mangiati una intera nazione, gabbandoci sull’illusione del voto di scambio. Si arriverà a dover decidere chi provare a far restare in vita e chi, invece, lasciar morire. La fine dell’etica professionale.
A nessuno interessa nulla della salute e del benessere di noi italiani. Non fatevi ingannare dai politici di turno che oggi dicono di avere a cuore il nostro benessere. Se così fosse questa nostra sanità pubblica non sarebbe stata ridotta in questo stato.
La sanità al sud è, da sempre, merce di scambio tra politica e mafia, ma va bene così. Sindaci e Amministratori ospedalieri colpevoli delle peggiori nefandezze a danno delle Persone, degli ultimi. Diciamocelo chiaro: a danno del popolo. Non vergogniamoci di usare questa parola, è antica non obsoleta.
Certo ci sono le eccellenze anche al sud, innegabile. Ma cosa può fare un manipolo di bravi professionisti, di brave persone, contro un sistema deliquenziale e digerito dallo Stato? Nulla, solo un clamoroso nulla. Poche persone nulla possono contro un sistema perverso e malverso.Articolo completo su www.nurse24.it