01 LUG - "Il Ministero della salute è consapevole della esistenza di sperequazioni a livello territoriale nella attuazione delle misure sulla terapia del dolore. Con il Decreto 19/2020 le Regioni per garantire il massimo livello di assistenza, incrementano ed indirizzano le azioni terapeutiche ed assistenziali a livello domiciliare, con gli obiettivi di assicurare le accresciute attività di monitoraggio ed assistenza connesse all’emergenza determinata dal Covid-19, nonché di rafforzare i Servizi di assistenza domiciliare integrata per i pazienti in isolamento domiciliare, o in regime di quarantena e, tra gli altri, per i pazienti che necessitano di cure palliative e delle terapie del dolore".
Così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, rispondendo questa mattina all'interrogazione sull'assistenza a domicilio con cure palliative presentata da Maria Rizzotti (FI).
Riportiamo di seguito la risposta integrale del viceministro Sileri:
"In merito alla tematica delineata nell’interrogazione parlamentare in esame, si segnala che, allo scopo di rendere piena attuazione alla legge 15 marzo 2010, n. 38 “Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore”, con il decreto del Ministro della salute del 16 ottobre 2018 si è provveduto a rinnovare nella sua composizione la Sezione cure palliative e terapia del dolore, istituita nell’ambito del Comitato Tecnico Sanitario, operante in seno al Ministero della salute.
Tale Sezione svolge attività di monitoraggio in ordine al livello di attuazione delle linee guida e degli indirizzi nazionali, nonché sullo stato di realizzazione e sviluppo delle reti assistenziali previste nell’Intesa del 25 luglio 2014, n. 152, sancita in Conferenza Stato – Regioni, rivolgendo una specifica attenzione al superamento delle disomogeneità territoriali e all’erogazione delle cure palliative in età neonatale, pediatrica ed adolescenziale.
Inoltre, detta Sezione effettua il monitoraggio sia dello sviluppo delle reti nazionali per le cure palliative e per la terapia del dolore sia dei dati relativi alla prescrizione e all’utilizzo di farmaci nella terapia del dolore, seguendo anche l’attività di formazione a livello nazionale e regionale.
Nel 2019 sono stati istituiti all’interno della Sezione due Tavoli Tecnici, con lo scopo di approfondire le complesse tematiche concernenti la terapia del dolore e le cure palliative, nonché la terapia del dolore in età pediatrica.
Ricordo che l’Intesa sancita in Conferenza Stato – Regioni il 25 luglio 2014 ha definito i requisiti minimi e le modalità organizzative per l’accreditamento delle strutture di assistenza ai malati in fase terminale e delle unità di cure palliative e di terapia del dolore.
Il monitoraggio annuale ai fini dell’applicazione della legge n. 38/2010 viene effettuato tramite la “griglia LEA”, relativa agli adempimenti operati dalle singole Regioni in materia di cure palliative. http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=86657&fr=n
" Ti vogliono parlare dalla direzione sanitaria, ti chiedono di non arrabbiarti, poiché è un arrivo un ordine di servizio temporaneo per andare in pronto soccorso dove hanno carenza di personale". Guardi per più di un attimo la tua sala gessi, sai che dovrai lasciarla per un tempo indefinito, le emozioni si susseguono, forse rabbia, incredulità, a tratti paura.
In pronto soccorso l'ambiente è saturo da un po', l'accoglienza dei colleghi non è delle migliori, sono provati dalla sensazione di abbandono, dal cambiamento repentino degli eventi, dalle estenuanti reperibilità in tute tyvek.
Vi sono due aree, quella tradizionale per i pazienti "comuni" ed un'area dedicata alla diagnosi dei pazienti affetti da Covid19.
In qualche modo ti tranquillizzi, sai che presterai servizio in un'area "protetta", ad attività comunque ridotta a causa del coronavirus.
Ma tu sei altro, tempo di prendere la giusta confidenza ed in te subentra una giusta dose di resilienza, unita a quell'amore per la professione che era totalmente riposta nell'arte dei gessi e dei bendaggi.
Arriva il momento in cui non devi rimboccarti le maniche, ma vestirti e coprirti di tutto punto, per gettarti con un bel sorriso e tanta professionalità nelle routine del pronto soccorso ai giorni che già sono storia, del coronavirus.
Un semplice caffè è sinonimo di grazie.
Onore a te, buon lavoro.
L'augurio di una serena giornata arriva da chi, nonostante la giovane età, ha già vinto troppe battaglie, perfino quelle più brutte, che nessuno accetta.
Eppure nulla riesce a scalfire non solo la gioia della vita, ma l'amore stesso per la professione, le notti con l'iperpiressia, la reperebilità con l'auto-riallineamento del dito fratturato pur di prestare servizio.
In tutto questo non è mai mancato il sorriso.
Buona Pasqua