Parte bene l'avventura della rappresentativa dell'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo al torneo organizzato da Campus Action Cup.
Torneo che vede la presenza di diverse rappresentative della realtà cittadina teramana, non soltanto un momento di sport ma di conoscenza e confronto.
Nel primo incontro disputato dall'OPI Teramo presente anche il Presidente Cristian Pediconi per un saluto ai partecipanti, partita che ha visto imporsi l'OPI Teramo per 4 a 2 nei confronti della rappresentanza della Croce Rossa Italiana.
Le squadre partecipanti: Ordine degli Avvocati, 118, Polizia di Stato, Università , Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, OPI Teramo, Croce Rossa.
Il ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito istituzionale l’Annuario statistico del Servizio sanitario nazionale 2021, che contiene soprattutto la descrizione delle potenzialità strutturali del SSN e delle sue dotazioni (per il personale il ministero pubblica uno specifico rapporto).
Per quanto riguarda la professione infermieristica, particolare rilevanza assume, all’interno del capitolo sui distretti sanitari, l’assistenza domiciliare integrata, rispetto alla quale sull’annuario si legge che “l’assistenza domiciliare integrata è intesa come l’assistenza domiciliare erogata in base ad un piano assistenziale individuale attraverso la presa in carico multidisciplinare e multi professionale del paziente. Sono comprese anche le cure palliative domiciliari e i casi di dimissione protetta. Il piano assistenziale consiste nella definizione di un insieme organizzato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, necessari per stabilizzare il quadro clinico, limitare il declino funzionale e migliorare la qualità della vita”.
“In generale – spiega l’annuario – le ipotesi di attivazione dell’intervento si riferiscono a malati terminali, incidenti vascolari acuti, gravi fratture in anziani, forme psicotiche acute gravi, riabilitazione di vasculopatici, malattie acute temporaneamente invalidanti dell’anziano e dimissioni protette da strutture ospedaliere”.
E per quanto riguarda lo svolgimento dell’attività specifica: “Nel corso del 2021 sono stati assistiti al proprio domicilio 1.170.130 pazienti, di questi il 62,6% è rappresentato da assistibili di età maggiore o uguale a 65 anni e il 9,7% è rappresentato da pazienti terminali. Mediamente a ciascun paziente sono state dedicate circa 17 ore di assistenza, erogata in gran parte da personale infermieristico (11 ore per caso). In particolare, le ore dedicate a ciascun assistito anziano sono state 16, di cui 10 erogate da personale infermieristico, mentre le ore dedicate a ciascun malato terminale risultano pari a 23, di cui 15 erogate dal personale infermieristico“.
Il tema di quest’anno richiama l’attenzione su un aspetto fondamentale per la vita di ciascuno di noi, ovvero il diritto all’autodeterminazione
21 Marzo 2023
La Giornata Mondiale della Sindrome di Down (WDSD) si celebra ogni anno il 21 marzo, a partire dal 2006. Nel 2023 si celebra il 18° anniversario e, per il 12° anno consecutivo, si rinnova un appuntamento che viene seguito in maniera attenta anche dalle Nazioni Unite. La data del WDSD, il 21° giorno del 3° mese dell’anno, è stata scelta per indicare l’unicità della triplicazione (trisomia) del 21° cromosoma che causa la sindrome di Down.
Il tema di quest’anno richiama l’attenzione su un aspetto fondamentale per la vita di ciascuno di noi, ovvero il diritto all’autodeterminazione: “With Us Not For Us” (Insieme a noi, non al posto nostro), è lo slogan scelto per questo appuntamento. Si tratta di una proposta di un approccio alla disabilità basato sui diritti umani, per superare l’obsoleto modello caritatevole della disabilità, in cui le persone con disabilità erano trattate come oggetti di carità, meritevoli di pietà e di sostegno da parte di altri. Un approccio basato sui diritti umani considera le persone con disabilità come aventi il diritto di essere trattate in modo equo e di avere le stesse opportunità di tutti gli altri, lavorando con gli altri per migliorare le loro vite.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità l’incidenza stimata della Sindrome di Down è compresa, tra 1 su 1.000 e 1 su 1.100 nati vivi in tutto il mondo. Ogni anno nascono circa da 3.000 a 5.000 bambini con questo disturbo cromosomico, in Italia 1 bambino ogni 1.200 nati. La stima è di circa 500 nascite all’anno per un totale quindi di 38.000 persone nel nostro Paese.
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