Gentile Direttore,
la centralità del paziente nell'organizzazione sanitaria è fondamentale rispetto alle attenzioni, ai bisogni e ai valori del paziente urge però, una riflessione su quanto sta accadendo rispetto ai ruoli professionali e al bisogno di cura dei cittadini. Si nota sempre, con rammarico, che si parla di orgoglio e di demansionamento dell'infermiere, ma mai di quello che effettivamente l'infermiere sta perdendo di vista e cioè, un principio che nasce da molto lontano e che deriva da un'etica professionale che non può essere ignorata, ciò è una esagerazione che va oltre i principi ispiratori di Florence Nightingale.
Ci sono infermieri che si sentono infermieri e non si sentono demansionati a svolgere funzioni "di basso livello" come definito da altri infermieri.
Di quale chance si sta parlando, di quale assistenza migliore si parla, quando lo stesso infermiere ritiene non più di sua pertinenza alcune funzioni necessarie a conoscere il paziente. Non si acquisisce dai libri o dalle nozioni il tipo di assistenza, gli utenti si sentono "abbandonati", incapaci di dare un sostegno ai propri cari e sono costretti a rivolgersi all'oss per un'assistenza che viene rifiutata dallo stesso infermiere.
Si usano sempre parole chiare, forti, inequivocabili per dare slancio ad una professione che involontariamente si allontana sempre più dal malato lasciando un vuoto che viene colmato dall'oss e da altre figure esistenti....