Un ambizioso progetto è stato presentato alcune settimane fa presso la Sala Consiliare del Palazzo Ateneo dell’Università di Bari.
Si tratta del progetto SiMBiT, acronimo di “Single molecule bio-electronic smart system array for clinical testing: in tre anni e mezzo porterà alla creazione di un dispositivo biomedicale capace di rilevare la presenza di marcatori, anche a concentrazioni estremamente basse.