Questo mese per la rubrica “un caffè con…” abbiamo intervistato il collega Romolo Dezi infermiere presso la casa di cura Villa Serena di Città Sant’Angelo.
1. Parlaci di te. Come hai scelto di fare l’infermiere
Ciao a tutti. Ho scelto questa professione quasi per caso. Ai tempi delle scuole superiori frequentavo un gruppo di amici e tra questi c’era uno in particolare che aveva le idee ben chiare ancor prima di terminare il percorso di studi della scuola secondaria, e così una volta conseguito il diploma e dopo aver trascorso una bella estate, ho fatto il test di ammissione presso l’Università di L’Aquila. In tutto ciò, accadde un fatto stranissimo… io riuscii ad entrare tra i 150 candidati mentre il mio amico che mi aveva spinto a fare il test dovette aspettare circa un mese per poter frequentare le lezioni.
2. Qual è stato il tuo percorso formativo e lavorativo
Dopo aver conseguito la laurea ad aprile 2005 presso l’Università degli Studi di L’Aquila ho iniziato subito a lavorare presso il Centro di Riabilitazione Sant’Agnese a Scerne di Pineto e dopo circa 10 anni ho deciso di provare un’altra esperienza iniziando a lavorare presso Villa Serena nel reparto di Pschiatria.
3. Come è il tuo rapporto con i colleghi in particolare con i più giovani?
Sono un tipo molto estroverso, durante le ore di lavoro ci facciamo un sacco di risate sia tra colleghi ma anche con i pazienti e forse questa è una delle cose più belle che ci sono nel nostro lavoro … riuscire a regalare un sorriso a chi in quel momento sta attraversando un periodo delicato della propria vita è la migliore terapia che ci possa essere.
Con i colleghi più giovani ho un buonissimo rapporto, cerco sempre di dare consigli e trasmettere le mie esperienze vissute.
4. Dal tuo punto di vista, come è cambiata la nostra professione?
Secondo me, oggi la nostra professione è cambiata tanto. Finalmente siamo riconosciuti come professionisti dell’assistenza con oneri ed onori, anche se dal mio punto di vista l’aspetto economico andrebbe un attimo ridiscusso.
5. Dove ti vedi in futuro ? Stai pensando anche tu all’estero?
In futuro non saprei dove collocarmi. Lavoro da pochi anni ed ho ancora molto da imparare. Il segreto è rimanere sempre con il sorriso; per quanto riguarda l’estero, posso dire che mi rimane alquanto difficile immaginare una vita fuori, in quanto sono molto affezionato alla mia terra e agli usi e costumi nostrani.
6. Cosa consiglieresti ai giovani che decidono di intraprendere questa professione?
Ai giovani dico di “saper essere”, “saper dare” e “saper fare”, andando avanti giorno per giorno sempre al fianco del cittadino.
Chiudo augurando un sereno Natale a tutti i colleghi e alle vostre famiglie.