Torna la rubrica "Un caffé con...".Questa volta abbiamo voluto fare due chiacchiere con Marco Di Lodovico infermiere presso L'Emodinamica del P.O. di Teramo.
1 Parlaci di te. Come hai scelto di fare l'infermiere
Ciao a tutti, ho scelto di fare l'infermiere perchè fin da piccolo, avevo i miei zii che svolgevano questa professione ed ero molto affascinato da come ne parlavavano e poi sono sempre stato un ragazzo molto disponibile verso gli altri.
2 Quel'è stato il tuo percorso formativo e lavorativo
Mi sono laureato presso l'Università degli Studi di L'Aquila nel 2005. Ricordo molto bene gli anni del corso, bellissimi ma anche molto duri. La mattina eravamo a tirocinio presso l'Ospedale di Teramo e nel pomeriggio a L'Aquila per seguire le lezioni teoriche; tornavamo a casa stremati ma consapevoli della strada giusta che avevamo intrapreso.
Subito dopo la laurea, ho iniziato a lavorare presso la Casa di Cura privata Villa Anna di San Benedetto del Tronto, è stata la mia prima esperienza di lavoro molto stimolante perché ruotavamo sia nei reparti di medicina che di chirurgia. Nel maggio 2007 iniziai a lavorare a tempo indeterminato come vincitore di concorso presso l'Area Vasta n.1 di Urbino, prima in pronto soccorso e poi al 118; è stata un esperienza unica ed indimenticabile in tutti i suoi aspetti.
A Dicembre 2015 sono tornato a lavorare a casa, prima in Cardiologia presso il P.O. di Teramo e successivamente in Emodinamica dove tuttora lavoro.
3 Com'è il tuo rapporto con i colleghi
Con i colleghi più esperti ho un bel rapporto perchè sono coloro che hanno lottato e continuano a lottare per far crescere questa professione, con i più giovani cerco di inseganare la nostra professionalità e a leggere il nuovo codice deontologico.
4 Come pensi che l'utenza recepisca la nostra professione
La nostra professione sta cambiando anche se l'utente, nello specifico quello teramano ancora non percepisce bene la nostra professione, purtroppo ci vedono ancora come "aiutanti" dei medici non sapendo che anche noi abbiamo un'autonomia in quanto professionisti della salute. Servirà ancora del tempo, ma devo dire anche che, il Collegio negli ultimi anni si sta adoperando con bellissime iniziative rivolte proprio alla popolazione al fine di valorizzare la nostra professionalità.
5 Il codice deontologico definisce l'infermiere come colui che promuove stile di vita sani,diffonde il valore della cultura della salute attraverso l'informazione e l'educazione.Ti rispecchi in tale definizione
Si, mi vedo in questa definizione. Una cosa che faccio molto spesso lavorando in emodinamica, è di educare il paziente a migliorare il suo stile di vita promuovendo una dieta equilibrata, evitare gli stress e ad eliminare il fumo anche se è molto difficile.
6 Nella tua realtà lavorativa, riesci ad esprimere la tua autonomia professionale
In emodinamica riesco ad esprimere la mia autonomia soprattutto nella gestione degli accessi vascolari arteriosi e venosi. Molto importante è anche la gestione dei parametri vitali del paziente dal poligrafo, in quanto mentre l'emodinamista è concentarto sulla procedura, noi infermieri ci occupiamo del monitoraggio e delle alterazioni elettrocardiografiche.
7 L'infermiere come professionista ha la capacità di aggiornarsi ed arricchirsi con la formazione e la ricerca ; nella tua realtà lavorativa è così
Compatibilmente con i turni, devo dire che riesco tutto sommato a frequentare corsi che ritengo interessanti per la mia professione.
8 L'infermiere ha una responsabilità diretta del proprio lavoro; Ne sei consapevole, cosa ne pensi
Si, ne sono consapevole ma d'altronde se vogliamo l'autonomia e se vogliamo essere riconosciuti come professionisti, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità.
9 Cosa cambieresti della nostra professione
Cambierei la formazione post laurea e l'aggiornamento. Consiglierei alle Aziende di formare gli infermieri con corsi relativi alle proprie Unità Operative di appartenenza e nello stesso tempo sanzionerei coloro che non vogliono aggiornarsi con la decurtazione dello stipendio.
10 Le ultime terribili vicende ralative alla nostra Terra, hanno visto come protagonisti molti nostri colleghi che, in alcuni casi hanno pagato con la vita l'impegno del proprio lavoro;quali considerazioni ti senti di fare in merito
Li reputo degli EROI e mi rammarico un pò del fatto che non si sia parlato tanto degli infermieri del 118. Avendo lavorato in emergenza, so bene che a volte l'adrenalina ti fa fare delle cose che normalmente uno non farebbe.
Grazie Marco.