Prosegue la rubrica “un caffè con…”. Questo mese abbiamo intervistato la collega Ivana Cappelli infermiera presso la TIPO Cardiochirurgica dell’Ospedale Mazzini di Teramo.
1 Parlaci di te. Come hai scelto di fare l’infermiere?
Dopo il diploma presso l’Istituto magistrale ho avuto modo di partecipare ad un concorso per ausiliari presso l’ospedale Pschiatrico di Teramo. Purtroppo lavorare in un manicomio era molto duro e spersonalizzante per cui decisi di seguire il corso regionale per Infermieri della durata di tre anni. Al termine del corso iniziai a lavorare presso la Rianimazione Cardiochirugica dove tuttora ancora lavoro.
2 Come è il tuo rapporto con i colleghi in particolare con i meno esperti?
Ho sempre cercato di trasmettere con entusiasmo ciò che ho appreso alle nuove generazioni soprattutto sul “saper essere infermieri” in particolare sorridere, ascoltare, avere pazienza ed umiltà.
3 Come pensi che l’utenza recepisca oggi la nostra professione?
Rispetto al passato la considerazione che l’utente ha della nostra professione è peggiorata. Questo cambiamento in gran parte è dovuto all’influenza dei mass media dove ogni giorno si parla di malasanità ed in parte dalla mutata percezione del dolore. Oggi l’utenza esige la totalità delle prestazioni a prescindere dalla gravità della malattia. Per questi motivi la professionalità viene messa continuamente in discussione.
4 Dal tuo punto di vista come è cambiata ad oggi la nostra professione?
Nell’odierna società c’è stato un notevole cambiamento dalla riforma universitaria fino all’abrogazione del mansionario ma nella corsia, secondo la mia esperienza poco è cambiato. Blocco del turnover, blocco degli stipendi, scarsa visibilità sociale e demansionamento; la strada è ancora lunga ed ardua ma non bisogna perdere la fiducia. Dobbiamo raggiungere la piena autonomia erogando un assistenza di qualità atta a rispondere alle esigenze dell’utenza.
5 Nella tua realtà lavorativa riesci ad esprimere la tua autonomia professionale?
Lavoro in Rianimazione Cardiochirugica da 33 anni e a distanza di tanti anni la professionalità e l’assistenza erogata è rimasta sempre la stessa ossia autonoma e di alta qualità. Ringrazio in questa occasione il dott. Clementi che esigeva da tutti noi il massimo e ci ha fatto crescere sia professionalmente che umanamente.