Un ringraziamento alla collega Germana che ha condiviso con noi il suo percorso, le sue impressioni, le aspettative sulla nostra splendida professione
Parlaci di te. Come hai scelto di fare l’infermiere?
Potrei definire la mia scelta “determinata “poiché è sempre stata un’idea molto chiara nella mia mente quella di voler operare come sanitario, dapprima in ambito dell’infanzia, come vigilatrice e successivamente in ambito infermieristico.
Quale è stato il tuo percorso formativo e lavorativo?
Mi sono formata attraverso i vecchi percorsi, conseguendo il titolo di diploma da infermiera regionale nel 1997, successivamente ho completato la formazione scolastica con il conseguimento del titolo di dirigente di comunità, il che mi ha permesso di convertire il diploma infermieristico in titolo di Laurea universitaria in scienze infermieristiche. Nel 2004 ho conseguito il master di primo livello in coordinamento e nel 2008 quello di infermieristica di sanità pubblica: infermiere di famiglia e di comunità.
Il mio timore di non trovare impiego per quanto tanto desiderato si è ridotto ad un’attesa di circa 8 mesi post diploma, quando ho iniziato un percorso di inserimento professionale presso una casa di cura privata convenzionata di Pescara, dove ancora attualmente lavoro da ormai 18 anni come infermiera e dove ho avuto la possibilità di provare l’esperienza del coordinamento per la durata di sei anni all’interno del blocco operatorio.
La voglia però di poter esprimere questo lavoro a servizio dell’altro in modo autonomo, mi ha spinto verso la scelta dell’assistenza territoriale, tanto da decidere creare uno studio associato insieme ad una collega nel 2007 ed il primo ambulatorio infermieristico privato su Pescara. Esperienza durata un paio di anni circa fino al 2009 quando poi la scelta si è orientata più verso il servizio domiciliare.
In ambito libero professionale ho avuto modo di confrontarmi con altre realtà professionali e di muovermi in altri ambiti dalle case farmaceutiche, all’ insegnamento.
Qual è il tuo rapporto con i colleghi ?
Generalmente il mio rapporto con i colleghi sia anziani che di nuova esperienza è di collaborazione di apertura verso nuove prospettive; con gli esperti c’è anche una buona intesa professionale e di scambio di opinioni.
Come pensi che l’utenza recepisca oggi la nostra “professione”?
Credo che la nostra professione sia ben percepita dall’utente e di questo ne ho un riscontro giornaliero, peccato però che a mio parere spesso ancora veniamo confusi come un supporto al medico o meglio come qualcuno ci definisce “paramedici”.
È per questo che sono pienamente convinta io così come tanti altri colleghi che l’informazione e la formazione siano fondamentali per promuovere la salute, cosi come recita il nostro codice deontologico.
Ed il nostro impegno oggi è proprio quello di voler diffondere questa cultura ad altri colleghi ad al cittadino, attraverso eventi ed attività con associazioni come quella di Cp salute, con la quale collaboro insieme ad altri liberi professionisti infermieri.
Nella tua realtà lavorativa riesci ad esprimere la tua “autonomia professionale”?
Poter esprimere la propria autonomia professionale significa operare con formazione, etica, esperienza riconoscendo i propri limiti e credo che nella realtà in cui lavoro questo è reso possibile, e lì dove a volte non lo è, l’infermiere ha quella nota in più perché ciò possa accadere. Nello svolgere l’attività in libera professione mi sento di poter rispondere pienamente con un sì a questa domanda.
Anche la responsabilità è tanta nel nostro lavoro, ne ho la piena consapevolezza, spesso nel lavoro dipendente questo aspetto viene sottovalutato, ma persiste comunque. La gestione del lavoro infermieristico in libera professione invece ha un riscontro immediato di quanto sia diretta la responsabilità dei propri atti.
Per questo reputo che l’aggiornamento è un punto di forza di ogni professione, nella mia azienda sono previsti PFA interni ai quali partecipo con piacere, che integro con formazione on line o con altri corsi.
Cosa consiglieresti ai giovani che decidono di intraprendere questa professione?
Ai giovani di oggi ancor più che a quelli di ieri che intraprendono questa professione mi sento di spingerli a riflettere tanto sul percorso che stanno per intraprendere, spostando l’attenzione non alle possibilità di impiego che ne derivano dal conseguire una Laurea in infermieristica, ma all’impegno ed alla responsabilità che ne conseguono da tale scelta, soprattutto ai giorni di oggi. Li inviterei ad avere uno sguardo aperto verso nuovi orizzonti in ambito del mercato del lavoro di oggi , non precludendosi anche forme di lavoro come quella in libera professione , espressione massima dell’autonomia del nostro lavoro.
Cosa cambieresti della nostra professione?
Del nostro lavoro non cambierei granché in sostanza, ma proporrei dei suggerimenti in ambito universitario, uno tra questi come ad esempio uno stage informativo sulle realtà lavorativa di questa professione, prima di accedere a sostenere il test di ammissione ai corsi di Laurea, in modo da selezionare davvero chi prova interesse per tale lavoro.
Le ultime terribili vicende, legate all’emergenza hanno visto come protagonisti molti nostri colleghi, che in alcuni casi hanno pagato con la vita l’impegno del proprio lavoro. Quali considerazioni ti senti di fare in merito?
Per i colleghi che hanno perso la vita nel loro operato esprimo il massimo rispetto per aver sostenuto fino in fondo la scelta di questo lavoro e di averne accettato tutti i rischi che ne derivano.
Sappiamo che ti aspetta una nuova avventura lavorativa, puoi parlarcene?
Con questo lavoro si possono progettare sempre cose nuove, a seguito del 1 meeting in Abruzzo sulla libera professione , tenutosi il 4 settembre 2018 a Pescara, reso possibile grazie all’impegno dei colleghi dell’associazione Cp salute, al sostegno di AILPI (associazione italiana liberi professionisti infermieri) ed alla partecipazione degli Opi Provinciali e della cassa di Previdenza Enpapi , ci auguriamo di poter sostenere attraverso diverse iniziative future , il lavoro infermieristico in libera professione, a garanzia e sostegno degli infermieri e degli utenti, ai fini di dare un servizio di qualità e professionalità.
Grazie Germana Viscardi.