Continua la nostra rubrica :" un caffè con..." incontrando il nostro collega Flavio
Ciao Flavio, parlaci di te. Come hai scelto di fare l'infermiere?
Salve a tutti! Attualmente lavoro in U.O. di Urologia presso Asl Teramo, decisi di iscrivermi al corso di laurea in infermieristica subito dopo aver terminato le superiori grazie ad un amico che fece la stessa scelta e soprattutto perchè ai tempi era un modo per trovare facilmente lavoro (il famoso posto fisso che Checco Zalone interpreta nel film) ma da subito mi appassionai a questa professione e pensai che potesse essere la mia strada.
Quale è stato il tuo percorso formativo e lavorativo?
Il mio percorso formativo è stato svolto totalmente a L'Aquila sia dal punto di vista universitario che di tirocinio; sono stati anni bellissimi ma anche duri, di prima vera indipendenza ma anche di impatto non facile con la realtà universitaria e ospedaliera. Per quanto riguarda il primo lavoro con un amico ci buttammo subito nella realtà del "privato" anche per evitare il servizio militare (era l'ultimo anno in cui bisognava farlo obbligatoriamente) caricammo letteralmente la macchina con 4 valige stile anni 70, direzione Nord! Prima tappa Bologna ma andò male, c'era possibilità di assunzione per un solo infermiere, allora guardandoci negli occhi ci siamo detti:" andiamo più su!" Ed è li' che, grazie ad una agenzia privata che appaltava al pubblico, ci trovammo,per circa un paio di mesi, sul lago di Como (ospedale di Menaggio) per poi finire ad Aosta ( altri cinque mesi) in attesa della graduatoria ad Ancona dove avevamo fatto un concorso. E' li che ho trascorso altri quattro anni prima di ritornare a Teramo.
Ti piace il tuo lavoro?
Per fortuna questo lavoro mi piace, ed anche tanto, ho trovato in me la voglia di aiutare e dare sostegno alle persone in difficoltà applicando la mia professionalità anche attraverso un apporto psicologico. In più sento sempre il desiderio di continuare a formarmi professionalmente quindi ad aggiornarmi, specie su tematiche che possono essermi utili nella mia realtà lavorativa.
L'infermiere ha una responsabilità diretta del proprio lavoro. Ne sei consapevole? Cosa ne pensi?
Da qualche anno a questa parte dagli infermieri si richiede una competenza sempre maggiore. Sono consapevole della responsabilità diretta delle mie azioni, per questo motivo si deve essere estremamente concentrati ed attenti sul lavoro. I tempi in cui era il medico ad avere la totale responsabilità sono finiti e questo lo si capisce bene osservando le varie vicende penali di colleghi che hanno commesso degli errori.
Qual è il tuo rapporto con gli altri colleghi sul lavoro?
Penso bisogna essere di mentalità aperta e saper andar d'accordo con tutti, medici compresi.... Lasciatemi spezzare una lancia a favore degli studenti in infermieristica, penso bisogna tenere a mente che ognuno di noi ha affrontato quel periodo, essere al loro fianco, avere un comportamento critico ma allo stesso tempo di fiducia.
Comunque la cosa che mi sta più a cuore nella mia professione è soprattutto provvedere ad una assistenza qualificata!
Grazie e ciaooooo a tuttiii!!