Ancora un appuntamento con la nostra rubrica, abbiamo incontrato la nostra collega Elisabetta in servizio presso il C.O. 118 Teramo che ringraziamo per la sua disponibilità e gentilezza.
Parlaci di te. Come hai scelto di fare l’infermiere?
Sin da bambina avevo le idee molto chiare su cosa volevo fare da grande, non perdevo mai occasione per medicare e fasciare amici e parenti. Anche la scelta dei giochi era sempre orientata sul tema, mia madre era disperata...
Quale è stato il tuo percorso formativo e lavorativo?
Appena diplomata le mie esperienze professionali sono state condizionate da esigenze famigliari , che non mi hanno permesso di accedere subito a strutture pubbliche ma anche lavorando nelle case di riposo locali ho fatto tesoro di tutte le esperienze vissute , poi nel 2001 approdo nella C.O. 118 Teramo dove ho iniziato il percorso legato all'emergenza urgenza territoriale.
Qual è il tuo rapporto con i colleghi ?
Spero che il rispetto e la cordialità che nutro per i miei colleghi sia reciproco. Ho un carattere forte e deciso per questo mi scontro con chi cerca di scavalcare la figura professionale che cerco ogni giorno di rappresentare al meglio con orgoglio e dignità, sono consapevole di non essere simpatica a tutti, purtroppo la diplomazia non è una virtù che mi appartiene.
Come pensi che l’utenza recepisca oggi la nostra “professione”?
Nonostante oggi ci sia informazione in merito alla nostra professione, l'utente non è ben consapevole dell'utilizzo specifico del servizio emergenza/urgenza. E' veramente difficile spiegare allo stesso che il 118 non è la risposta a tutte le carenze di natura sanitaria. I disagi sono tanti e le risposte non sono sempre risolutive a tali esigenze.
Cosa consiglieresti ai giovani che decidono di intraprendere questa professione?
Ai giovani che decidono di intraprendere questa professione consiglierei di fare una scelta ragionata considerata la grande difficoltà assistenziale che oggi ci si trova a gestire. Il nostro lavoro non è più considerato una "missione" a soli scopi umanitari, ma nel corso degli anni una vera e propria "professione" che richiede una preparazione di natura scientifica con a carico grosse responsabilità, e di tipo legale e di tipo etico morale.
“Il codice deontologico definisce l’infermiere come colui che promuove stili di vita sani, diffonde il valor della cultura della salute, attraverso l’informazione e l’educazione”. Ti rispecchi in tale definizione?
Si, mi rispecchio molto, in questa definizione, certo applicare tali valori oggi risulta molto difficile, la tecnologia e la società spesso influiscono in modo determinate. Basti pensare a quanto sia difficile il solo dialogare, capire e farsi capire nessuno tentativo è vano quando si crede in determinati valori.
Nella tua realtà lavorativa riesci ad esprimere la tua “autonomia professionale”? Se No perché?
Si mi reputo una professionista autonoma pur rispettando al massimo i ruoli. La buona riuscita di un intervento è determinata dal gioco di squadra, dalla sintonia e dall'empatia che si instaura tra i vari componenti dell'equipaggio.
L’infermiere come professionista ha la capacità di aggiornarsi e arricchirsi con la formazione e la ricerca. Nella tua realtà lavorativa è così?
Nella nostra professione non si arriva mai tutto è in costante movimento, aggiornarsi e informarsi è un dovere che noi dobbiamo all'utente ma soprattutto a noi stessi. Solo la conoscenza e l'aggiornamento costante ci permette di operare al meglio. La buona riuscita di un intervento porta beneficio al paziente e gratificazione all'operatore professionale. Gli organi come il sindacato e da alcuni anni il Collegio mi garantiscono corsi di aggiornamento molto validi che soddisfano a pieno le mie esigenze.
L’infermiere ha una responsabilità diretta del proprio lavoro. Ne sei consapevole? Cosa ne pensi?
Si l'infermiere professionale ha una responsabilità diretta del proprio lavoro e a tal proposito ha l'obbligo di aggiornarsi costantemente e attuare protocolli nazionali.
Cosa cambieresti della nostra professione?
Nell'ambito della formazione del corso di laurea in infermieristica potenzierei la preparazione tecnico-pratica dei laureandi.
Le ultime terribili vicende, legate all’emergenza hanno visto come protagonisti molti nostri colleghi, che in alcuni casi hanno pagato con la vita l’impegno del proprio lavoro. Quali considerazioni ti senti di fare in merito?
Nella vita spesso si fanno scelte lavorative che ci segnano sia dal punto di vista professionale sia dal punto di vista emotivo e nello specifico mi riferisco a tutti coloro che hanno operato con sacrificio e professionalità durante l'emergenza neve terremo e frane, dando la piena ed assoluta dispoinibilità raddoppiando turni di lavoro senza nessuna esitazione, bravi!!!
Sappiamo che ti aspetta una nuova avventura lavorativa , puoi parlarcene?
Amo molto il mio lavoro e credo che ad oggi non lo cambierei con nessun altro ho avuto grandi soddisfazioni come la possibilità di entrare a far parte dell'equipaggio elisoccorso e altrettanti drammi...come la maxi emergenza di quest'anno con la speranza di riuscire a fare bene...