IN DIECI anni, in Italia, i pazienti vivi dopo la diagnosi di tumore sono aumentati del 53 per cento. Erano due milioni e 250mila nel 2010, oggi sono 3 milioni e 460mila. Un risultato molto importante, che dimostra i passi in avanti realizzati nell'assistenza oncologica e che colloca il nostro paese ai vertici in Europa e nel mondo. Ma si tratta di un risultato migliorabile, perchè sono ancora troppe le differenze sul nostro territorio: dall'adesione e copertura degli screening ancora troppo basse al Sud, alla realizzazione delle reti oncologiche regionali a macchia di leopardo, alla disponibilità solo in alcune Regioni più virtuose di terapie efficaci e di test in grado di analizzare il profilo molecolare del tumore. E' concreto il rischio di pericolose discrepanze a danno dei pazienti. Per questo l'Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) chiede, in occasione della Giornata mondiale contro il cancro che si celebra domani, che venga seguito l'esempio delle regioni più virtuose, a tutto vantaggio dei pazienti.