L’anno volge al termine e con esso la proroga dei trienni formativi 2014-2016 e 2017-2019. Fino al 31 dicembre 2021, infatti, medici e professionisti sanitari avranno la possibilità di acquisire crediti Ecm da trasferire ai trienni passati e mettersi quindi in regola con l’obbligo formativo per evitare le conseguenze che dai primi mesi del prossimo anno colpiranno i sanitari inadempienti. Gli elenchi di chi non risulta in regola sono infatti già pronti.
Ad annunciarlo, a margine del webinar organizzato dall’Associazione Formazione nella Sanità, il Presidente del Cogeaps Enrico De Pascale: "Nei prossimi giorni invieremo le comunicazioni a tutti gli Ordini, che quindi avranno la possibilità di analizzare e di verificare la posizione formativa di ogni professionista".
"Come è noto – aggiunge De Pascale – il Consorzio è un ente strumentale degli Ordini, che hanno il potere ed il dovere di intervenire sulla certificabilità dei propri iscritti. E questo è possibile grazie al grande lavoro fatto negli ultimi due anni, che oggi ci consente di essere in linea con le richieste dei singoli professionisti, avendo tutti i dati aggiornati non solo dei trienni precedenti, ma anche del triennio in corso. Chi volesse verificare i propri crediti o spostarli ai trienni precedenti, può quindi scaricare e utilizzare la App del Cogeaps".
E cosa accadrà, allora, a chi non dovesse risultare in regola? "Sarà ogni singolo Ordine a vagliare la posizione del professionista e decidere che tipo di azione intraprendere – risponde De Pascale -. Sicuramente non si potrà parlare di una sanzione uguale per tutti, ma sarà comunque indispensabile andare nella direzione indicata dal Codice deontologico, dalle norme di legge e anche dall’orientamento giurisprudenziale, recentemente intervenuto proprio in merito alla relazione tra formazione Ecm e risarcibilità del danno".
Ma accanto a quei professionisti, auspicabilmente pochi, che non rispettano l’obbligo formativo, ci sono migliaia di sanitari che tengono particolarmente all’aggiornamento continuo, e che anzi seguono più corsi formativi del necessario. Perché non premiarli in qualche modo, dunque? "Io sono personalmente convinto che un meccanismo premiante sia più efficace di un meccanismo sanzionatorio – l’opinione di Enrico De Pascale -. Può essere un incentivo a fare sempre di più e sempre meglio. Da una parte noi dobbiamo fare in modo che la certificabilità sia sempre più facile da ottenere e che non ci siano quindi difficoltà nella fruizione dell’attività formativa. Poi – conclude – dobbiamo far capire l’importanza reale della formazione, e in questo senso l’inserimento di meccanismi premianti può senz’altro contribuire a raggiungere questi risultati". www.quotidianosanita.it