Riscattare la laurea è molto utile per andare prima in pensione e anche per incrementare l’importo dell’assegno previdenziali: farlo, però, è particolarmente costoso ed è per questo che solamente in pochi decidono di farlo.
A tal proposito, per incentivare i cittadini a ricorrere al riscatto della laurea ai fini pensionistici sono state introdotte delle norme ad hoc rivolte però solamente ai cittadini con meno di 45 anni.
Il modo più conveniente è quello di inviare la richiesta all’INPS - utilizzando la procedura online - il prima possibile, possibilmente quando si è ancora inoccupati.
Inoltre, come vedremo di seguito grazie alla novità introdotta nel decreto che riforma le pensioni, riscattare la laurea prima del compimento del 45° anno di età sarà più conveniente poiché oltre alla possibilità di rateizzare il costo sostenuto, si potrà godere di un sistema per il calcolo dell’onere più vantaggioso, oltre che di una detrazione del 50%.
Il riscatto del periodo di laurea è un’operazione che consente di valorizzare il percorso di studi professionali svolti dal lavoratore al fine di utilizzarli nel calcolo della pensione INPS futura.
Si possono riscattare solo gli anni universitari? La laurea non è l’unico periodo che si può riscattare. Il riscatto degli anni di formazione è infatti possibile presso l’INPS anche nei seguenti casi:
- periodi legali per il conseguimento di diplomi universitari (i corsi devono avere una durata non inferiore a 2 anni e non superiore a 3) e dei diplomi di laurea degli ordinamenti anteriore al 1999 (i corsi devono avere durata non inferiore a 4 e non superiori a 6 anni);
lauree degli ordinamenti universitari post decreto 509/1999 (ossia lauree triennali e specialistiche);
- diplomi di specializzazioni post lauream di durata non inferiore ai 2 anni;
- alcuni dottorati di ricerca;
- diplomi rilasciati da istituti di alta formazione artistica e musicale.
È possibile anche riscattare la laurea conseguita all’estero, se il titolo di studio ha valore legale in Italia. Il riscatto è possibile ai fini Inps anche per i dottorati e i diplomi di specializzazione post lauream effettuati all’estero, che abbiano valore in Italia.
Al contrario non possono essere oggetto di riscatto i periodi di iscrizione fuori corso e i quelli che siano già coperti da contribuzione obbligatoria o figurativa o da riscatto. Non possono quindi essere aggiunti al calcolo inoltre gli anni di università in cui si è lavorato con un contratto stabile.
Conviene riscattare la laurea?
La convenienza del riscatto deve essere valutata sulla base della situazione concreta di ogni laureato. L’elevato costo derivante dal calcolo non permette di affrontare alla leggera una scelta così impegnativa.
Il riscatto degli anni di laurea, quando effettuato, ha conseguenze su almeno due fronti:
anticipare la data su quando andare in pensione, soprattutto in relazione al requisito contributivo (si pensi alla pensione anticipata);
aumentare il montante previdenziale in proprio possesso e, conseguentemente, l’assegno della pensione.
Calcolo e simulazioni
Il costo derivante dal calcolo del riscatto della laurea non è fisso, ma cambia in base all’ammontare dell’assegno del lavoratore.
Il costo dell’operazione dipende infatti dallo stipendio percepito al momento della domanda. Un’idea del costo necessario a riscattare la laurea ai fini della pensione si può avere grazie a delle simulazioni indicative che evidenziano le differenze tra un impiegato, un quadro e un dirigente.
Nel dettaglio, mentre per i corsi di studi antecedenti al 31 gennaio 1995 si applica il metodo della riserva matematica, per quelli successivi la formula è la seguente:
Ultima retribuzione imponibile*Aliquota IVS 33%
Per chi invece è inoccupato l’aliquota IVS del 33% si applica (non essendoci alcuna “ultima retribuzione imponibile”) sul reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps Artigiani e Commercianti (pari a 15.710€ per il 2018).
In linea generale si può affermare che il riscatto della laurea risulta più conveniente quanto prima viene fatta la richiesta, ossia prima che la retribuzione raggiunga importi elevati. Ancora più vantaggiosa la richiesta inviata da inoccupati che non hanno iniziato l’attività lavorativa e non risultino iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.
Riscatto laurea agevolato per gli Under 45
Come anticipato, il decreto legge che riforma le pensioni introduce diverse agevolazioni per coloro che decidono di riscattare la laurea ai fini pensionistici entro il compimento dei 45 anni.
A cambiare sarà la regola per il calcolo: indipendentemente dal reddito del lavoratore, infatti, l’aliquota IVS verrebbe applicata sul reddito minimo soggetto a imposizione della Gestione Inps Artigiani e Commercianti. In ogni caso, quindi, ci sarebbe un onere annuo di 5.241,30€.
È bene sottolineare, però, che aderendo a questa forma di riscatto agevolato si può solamente aumentare le settimane contributive ai fini di anticipare l’accesso alla pensione, mentre il riscatto non ha alcuna conseguenza sull’importo dell’assegno previdenziale.
Vi è poi una detrazione del 50% dell’onere sostenuto distribuita in cinque quote annuali. Inoltre, come anticipato, è prevista la possibilità per l’interessato di rateizzare l’onere dovuto fino a 60 rate mensili, così da dilazionare il costo del riscatto della laurea nel tempo.
L’ente ha ricordato che il percorso per accedere al servizio, disponibile sul sito ufficiale dell’INPS, è il seguente:
Prestazioni e servizi -> Tutti i Servizi -> Riscatto di laurea
Come per tutti i servizi online dell’INPS, anche per il riscatto della laurea bisogna essere in possesso del PIN di autenticazione, preferibilmente quello Dispositivo.
Una volta effettuato l’accesso, il sistema identifica l’utente o come “inoccupato”, e quindi non iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza, o come “già iscritto” ad una gestione previdenziale.
Qui i cittadini potranno accedere a diverse funzioni, quali:
inserimento della domanda: in quest’area si può compilare il modulo di domanda indicando i periodi che si intendono riscattare a fini pensionistici, allegando tutta la documentazione richiesta dal sistema. Ed è in quest’area che si trova una delle novità più importanti annunciate dall’INPS: d’ora in avanti, infatti, i cittadini possono chiedere il riscatto di più corsi di studi utilizzando un solo modulo;
consultazione della domanda: una volta inviata la domanda sarà possibile tenerla sotto costante osservazione. Qui infatti vengono visualizzate tutte le informazioni in merito alla sede INPS di assegnazione, al numero di protocollo e allo stato della pratica. Sempre in quest’area è possibile stampare la domanda o la ricevuta di protocollo;
simulazione del calcolo: qui il cittadino può farsi un’idea del costo da sostenere per riscattare gli anni di Università. La simulazione è disponibile sia per gli inoccupati che per coloro che risultano già iscritti ad una gestione previdenziale.