Riproponiamo un interessante articolo del Dott. Benci datato 22 settembre 2014 quanto mai attuale, tratto da quotidianosanita.it
22 SET - Il Tribunale di Taranto interviene - sentenza 9 giugno 2014 della II sezione – con una interessante sentenza riguardante la responsabilità professionale di medici e infermieri.
Il fatto
Paziente operata di protesi al ginocchio, portatrice di cateterino peridurale, viene sottoposta a terapia antalgica – 30 ml di marcaina - prescritta dall'anestesista e somministrata dall'infermiere. A causa della dislocazione del cateterino la somministrazione provoca una fuoriuscita del farmaco nello spazio intratecale causando la morte del paziente per arresto cardiorespiratorio e cardiaco.
Il processo presso il Tribunale di Taranto riguarda il solo anestesista avendo l'infermiere patteggiato precedentemente la pena. Il Tribunale pugliese opera una serie di considerazioni sulla responsabilità di entrambe le figure.
La contestazione nei confronti dell'anestesista è duplice:
a) avere effettuato un errore nella scelta della terapia antalgica della paziente obesa, mancando di fare ricorso alla somministrazione del farmaco antidolorifico con pompa elastomerica (o antalgica), idonea - attraverso la infusione di dosi di anestetico in quantitativo inferiore a quella diversamente iniettata - ad evitare la morte della paziente;
b) avere malposizionato il catetere all'origine.
Per l'infermiere – che, ripetiamo, aveva già definito la propria posizione con la richiesta di applicazione della pena – la contestazione è stata quella di avere agito con imperizia non effettuando, come avrebbe dovuto, la manovra di aspirazione e somministrare la "dose test" che avrebbe consentito di accertare la dislocazione del catetere.
Dal processo era definitivamente uscito con sentenza di proscioglimento il medico di guardia.