L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo esprime una ferma e decisa condanna verso ogni forma di guerra e violenza. Come professionisti della cura e della salute, siamo profondamente impegnati nella salvaguardia della vita e della dignità umana, valori che ogni conflitto armato calpesta brutalmente.
In particolare, ci uniamo al dolore e all’indignazione per la tragica perdita di vite umane innocenti, con un pensiero speciale rivolto ai bambini, vittime inermi e indifese di atti di barbarie che non trovano giustificazione alcuna. Ogni bambino rappresenta il futuro e la speranza del mondo, e ogni vita spezzata è un richiamo alla responsabilità collettiva di difendere la pace e l’umanità.
Ribadiamo con forza il nostro impegno nel promuovere i valori di solidarietà, rispetto e fratellanza, e nell’alimentare una cultura della pace che ponga fine a ogni sofferenza inutile e ingiusta. Invitiamo tutti a riflettere sull’urgenza di costruire un mondo più giusto e umano, dove nessuno debba più piangere per l’insensatezza della violenza.
La situazione nei principali ma non unici conflitti rispetto alla perdita di vite umane ci dicono:
Per quanto riguarda Gaza, il numero delle vittime degli scontri nella Striscia di Gaza riferito dal Ministero della Salute palestinese potrebbe essere sottostimato di almeno il 40%: il bilancio reale potrebbe aver già superato quota 70.000 morti (per il 59% donne, bambini e anziani).
Lo indica un'analisi statistica indipendente pubblicata sulla rivista The Lancet dai ricercatori della London School of Hygiene & Tropical Medicine, guidati dall'epidemiologa Zeina Jamaluddine.
Gli studiosi stimano che dall'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 fino al 30 giugno 2024 le vittime della guerra a Gaza sarebbero state 64.260, un numero nettamente superiore ai 37.877 morti riportati per lo stesso periodo dal ministero della Salute palestinese (che nel suo ultimo bilancio aggiornato al 9 gennaio 2025 ha riferito un totale di 46.006 morti in 15 mesi di guerra). Secondo i calcoli dei ricercatori, lo scorso ottobre il numero totale di decessi per lesioni traumatiche avrebbe già superato quota 70.000 (fonte ANSA).
Il bilancio dei morti della guerra in Ucraina ha ormai raggiunto cifre drammatiche. A circa 1000 giorni dall’inizio del conflitto, secondo le forze armate di Kiev sono 719.240 i soldati russi uccisi o feriti nel Paese dal 22 febbraio 2022. Il 2024, secondo le stime ucraina, sarebbe stato pesante per le forze russe, con circa 360mila vittime da inizio anno. Mosca spinge intanto sull’aumento dei fondi destinati alle truppe, così da incentivare l’arruolamento. Le Nazioni Unite stimano la presenza in Russia di circa 37,7 milioni di persone con età compresa tra i 20 e 59 anni, il che indicherebbe per Mosca la possibilità di sopportare perdite ingenti per anni, almeno sotto il profilo numerico delle forze armate, escludendo eventuali difficoltà nella fornitura di mezzi e attrezzature militari.
Le perdite ucraine
Nel campo ucraino, secondo stime degli alleati occidentali basate su report confidenziali emersi di nuovo a settembre 2024, sono circa 80mila i soldati di Kiev morti in battaglia dall'inizio della guerra, mentre sarebbero circa 400mila quelli feriti. Cifre che, hanno commentato a più riprese diversi analisti, sarebbero in realtà sottostimate (fonte SKY tg24).