Vi segnaliamo questo articolo per fare chiarezza sul binomio covid (contatto) infermiere
Che sia chiaro una volta per tutte, per l’operatore sanitario che ha un contatto stretto con un positivo Covid, non è prevista quarantena.
L’art. 14 del Decreto Legge 18/2020 (cosiddetto Decreto Cura Italia), convertito con modificazioni dalla Legge 27/2020 ed a tutt’oggi vigente, espressamente esenta gli operatori sanitari dall’applicazione della misura della quarantena con sorveglianza attiva applicata ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di COVID-19.
Tale disposizione prevede, altresì, la sospensione dell’attività degli operatori sanitari soltanto nel caso di sintomatologia respiratoria od esito positivo per COVID-19.
Quanto, poi, all’adozione delle misure di salute pubblica nei confronti dei soggetti che hanno avuto un contatto stretto con un caso probabile o confermato di COVID-19, è bene evidenziare che il Ministero della Salute ha stabilito che gli operatori sanitari rientrano nella definizione di contatto stretto soltanto nel caso in cui abbiano fornito assistenza diretta ad un caso di COVID-19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei.
Gli ospedali sono al collasso è vero, perché dopo due anni di pandemia brancoliamo nel buio: è stato aumentato il numero dei letti, ma non quello del personale infermieristico e medico. Ad oggi le carenze di organico sono quelle strutturali di sempre, alle quali si aggiungono, i pensionamenti, gli ababndoni della professione, gli operatori sospesi per non aver adempiuto all’obbligo vaccinale ed i positivi, visto che nell’ultima settimana il numero degli infermieri e dei medici positivi sono aumentati in maniera impressionante.
800 infermieri contagiati nelle ultime 72 ore, con un balzo da 5.592 siamo 6.618 operatori sanitari infettati negli ultimi 30 giorni, con un aumento esponenziale registrato nei giorni tra il 24 e il 27 dicembre.
La riduzione delle “quarantene” invocata da più parti , in realtà è la riduzione dell’isolamento per i positivi.
Ad oggi l’isolamento per positivi asintomatici è di 10 giorni a partire dalla data di prelievo del tampone risultato positivo, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con esito negativo. Mentre i positivi con sintomi possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi accompagnato da un test molecolare o antigenico con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi.
L’attuale isolamento è stato calibrato su una situazione pandemica diversa da quella attuale per qualità e quantità: nel 2020 avevamo numeri più bassi e casistica più grave. È necessario aggiornare le misure su tracciamento, diagnostica ed isolamento riducendone il periodo, a patto che il rientro a lavoro sia fatto con tampone negativo.
Articolo presente su www.infermieristicamente.it