Il prof. Orazio Schillaci, 56 anni medico, Rettore dell'Ateneo di Tor Vergata dal 2019, è il Ministro della Salute del Governo presieduto dall’on. Giorgia Meloni. È docente ordinario di Medicina nucleare ed è stato Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università. Nel 2020 è stato nominato componente del Comitato scientifico dell'Istituto superiore della Sanità.
Ha ricoperto ruoli in numerosi organismi scientifici. E’ autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche su riviste peer reviewed e membro di numerosi Comitati editoriali di numerose riviste scientifiche internazionali. Ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica il 22 ottobre 2022.
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Conosciamo meglio il nuovo ministro : Orazio Schillaci è anche presidente dell’Associazione Italiana Medici di Medicina Nucleare. Schillaci è stato membro del Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità, nominato dal ministro uscente, Roberto Speranza, lavorando a fianco del presidente dell’Istituto Silvio Brusaferro. Il rettore di Tor Vergata fa poi parte dell’Editorial Board delle 2 riviste internazionali più prestigiose nel settore della Medicina Nucleare, l’European Journal of Nuclear Medicine and Molecular Imaging e il Journal of Nuclear Medicine. E’ stato revisore per numerose riviste internazionali e autore di 354 pubblicazioni edite a stampa.
La FNOPI saluta con particolare favore la nomina a ministro della Salute di Orazio Schillaci: in quanto professionista sanitario che ben conosce la cultura della cura e dell’assistenza, nonché come rettore dell’Università di Tor Vergata di Roma, dove ha sempre dato la massima rilevanza alla professione infermieristica.
La FNOPI è certa che con la competenza e sensibilità dimostrate dal nuovo Ministro, il Governo possa dare attenzione alle proposte avanzate già nel corso della passata legislatura nell’interesse dei pazienti. Tra le priorità: l’inserimento all’interno dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) della branca specialistica assistenziale per dare uniformità di prestazioni a livello regionale e nazionale, con l’istituzione delle competenze specialistiche. La formazione infermieristica deve essere poi meglio valorizzata in tutti gli atenei, con l’istituzione di lauree magistrali a indirizzo clinico e scuole di specializzazione, al fine di rendere la professione sempre più linea con le complessità dei sistemi sanitari globali.
Il nuovo Governo è chiamato inoltre a impegnarsi per risolvere l’annoso problema dell’attrattività, a partire dalla valorizzazione economica della professione infermieristica italiana, oggi agli ultimi posti per le retribuzioni in Europa. Situazione che, unita alle scarse possibilità di carriera, rende poco attrattiva la professione, con il rischio di sempre meno iscrizioni all’università.
Per poter studiare ed elaborare assieme i percorsi migliori per raggiungere questi obiettivi, il dialogo dovrà essere da subito ampio e partecipato, con tutti i Dicasteri.
La FNOPI è dunque da subito pronta a incontrare i ministri della Salute Schillaci; della Ricerca e dell’Università Anna Maria Bernini, dalla quale dipende il percorso della formazione e delle specializzazioni; del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone, con la quale la Federazione degli infermieri ha già condiviso all’interno del Comitato Unitario Professioni numerose proposte, come ad esempio quella dell’inserimento dell’infermieristica tra i lavori usuranti.
La complessità dello scenario attuale necessiterà anche di un continuo confronto con tutti gli altri Ministeri, come del resto avvenuto di consueto, per favorire un costruttivo e coraggioso percorso di rinnovamento al servizio del Paese, nel solco dei valori della Costituzione, della Repubblica e del Codice deontologico delle professioni infermieristiche.