La contrammiraglia Susan Orsega (MSN, FNP-BC, FAANP, FAAN) è stata scelta dall’amministrazione del presidente Joe Biden in qualità di Surgeon General, massima Autorità Sanitaria degli USA.
La collega si laurea come infermiera alla Towson University, nel Maryland, nel 1990, specializzandosi negli anni successivi come esperta in malattie infettive e patologie allergiche.
Laureata magistrale presso l’università militare USU Graduate School of Nursing Nurse Practitioner, viene coinvolta in numerosi progetti come quello sull’epidemia di HIV/AIDS, attraverso collaborazioni internazionali, in paesi africani, come il Sudafrica e il Mali, per l’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive (NIAID), in altri paesi, come la Liberia e la Sierra Leone, in operazioni contro il virus Ebola.
Ha maturato una notevole esperienza in emergenza sanitaria pubblica, ad esempio coordinando team sanitari dopo l’11 settembre e altre 14 esperienze simili in dislocamenti umanitari in seguito a disastri nazionali e internazionali.
Ha ricevuto numerosi premi, quali il NIH Director's award (2002), l’Uniformed Services University (USU) Graduate of School of Nursing Alumni of the Year award (2015), l’HHS Secretary's Award for Distinguished Service (2016) e il Princess Muna Al Hussein Award dell’American Nursing Credentialing Center (2019).
È membro dell'American Association of Nurse Practitioners e dell'American Academy of Nursing.
Attualmente coordina il dispiegamento di forze su tutto il territorio degli USA per fronteggiare l’epidemia da COVID-19.
Inutile sottolineare quanto questa nomina sia motivo di orgoglio per tutto il corpus infermieristico e quanto la notizia ci debba spronare a fare sempre di più.
Anche sul nostro territorio credo sia possibile ambire a posizioni più prestigiose, ma è necessario lavorare su almeno due fronti:
Su di noi - attraverso la formazione continua, l’università, le società scientifiche, gli ordini professionali. E ancora: la carriera dirigenziale, l’impegno nella vita politica, il potenziamento del sindacalismo di categoria.
Sugli altri - lavorando a trecentosessanta gradi sull’immagine sociale, attraverso l’impegno sociale, gli incontri con gli studenti, con le famiglie, con i quartieri, con le parrocchie, con le associazioni. E ancora: attraverso le manifestazioni, le proteste, i flash-mob, gli scioperi, i presìdi.
Tante sono le cose che si possono realizzare fin da subito. Altre, sono da calendarizzare un pochino più avanti nel tempo. Ma alcuni atteggiamenti sono sicuramente da sospendere immediatamente, come ad esempio il vittimismo, l’autocommiserazione o il disfattismo.
Forza e coraggio!