L’Oms dichiara l’epidemia da vaiolo delle scimmie “emergenza sanitaria globale”. La decisione è stata presa dal direttore generale, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a due giorni dalla seconda riunione del Comitato di emergenza per i regolamenti sanitari internazionali dell'Oms sul virus monkeypox che però non è riuscito a raggiungere un consenso, rimanendo diviso sulla necessità di attivare il massimo livello di allerta.
Da inizio maggio, quando è stata rilevata al di fuori dei Paesi africani dove è endemica, la malattia ha colpito quasi17mila persone in 74 Paesi, secondo il Centro americano per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc). L'Europa si conferma epicentro dei contagi: 10.604 secondo l'ultimo bollettino congiunto del Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) e dell'Ufficio regionale per l'Europa dell'Oms (dati al 19 luglio).
“Ho deciso di dichiarare un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale”, ha affermato il direttore generale dell'Oms, precisando che il rischio nel mondo è relativamente moderato, a parte in Europa dove è alto.
“Ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale – ha spiegato Tedros - sono tenuto a considerare cinque elementi nel decidere se un focolaio costituisca un'emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale. In primo luogo, le informazioni fornite dai paesi, che in questo caso mostrano che questo virus si è diffuso rapidamente in molti paesi che non l'hanno mai visto prima; In secondo luogo, i tre criteri per dichiarare un'emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale, che sono stati soddisfatti; Terzo, il parere del Comitato di Emergenza, che non ha raggiunto il consenso; Quarto, principi scientifici, prove e altre informazioni rilevanti – che attualmente sono insufficienti e ci lasciano con molte incognite; E quinto, il rischio per la salute umana, la diffusione internazionale e il potenziale di interferenza con il traffico internazionale”. Articolo completo su www.quotidianosanita.it