Dal 1° agosto con il completamento delle autorizzazioni degli Enti del Servizio sanitario nazionale a cui i tre sono stati richiesti, sono comandati all'Iss Fabio D'Agostino (proveniente dall'azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata di Roma), Daniela D'Angelo (in origine dell'Asl Roma 6) e Laura Iacorossi (dell'Istituto nazionale tumori Regiona Elenza Irccs – Ifo di Roma)
Per la prima volta tre infermieri entrano a far parte dei ruoli della ricerca all'Istituto superiore di Sanità.
Dal 1° agosto, infatti, con il completamento delle autorizzazioni degli Enti del Servizio sanitario nazionale a cui i tre sono stati richiesti, si sono completati i comandi di Fabio D'Agostino (proveniente dall'azienda ospedaliera S. Giovanni Addolorata di Roma), Daniela D'Angelo (in origine dell'Asl Roma 6) e Laura Iacorossi (dell'Istituto nazionale tumori Regiona Elenza Irccs – Ifo di Roma).
Ad autorizzare i comandi dei tre nuovi ricercatori dell'Iss sono stati i direttori generali delle strutture di provenienza, rispettivamente Ilde Corio, Narciso Mostarda e Francesco Ripa di Meana.
"Il loro ruolo – spiega Primiano Iannone, responsabile del Centro nazionale per l'eccellenza clinica, la qualità e la sicurezza delle cure dell'Istituto superiore di Sanità - sarà quello, per la professione infermieristica, di verificare e validare sotto questo aspetto gli standard di efficacia, efficienza, qualità e appropriatezza attraverso la ricerca e l'analisi delle evidenze disponibili. Buone pratiche e linee guida infermieristiche quindi, come la legge 24/2017 sulla responsabilità professionale dà mandato all'Istituto superiore di Sanità"
"E' fondamentale, data la rilevanza che la nostra professione ha assunto nell'assistenza e nella verifica dell'appropriatezza delle cure – ha commentato Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche a cui sono iscritti gli oltre 440mila infermieri che operano in Italia – lo sviluppo di programmi di formazione infermieristica, ricerca, servizi e sistemi guidati da bisogni di salute, prove e priorità strategiche per le persone. Anche secondo l'Organizzazione mondiale della Sanità adottare meccanismi e standard basati su prove per le migliori pratiche che promuovono istruzione e ricerca infermieristica anche rispetto a una maggiore regolamentazione professionale efficace sono requisiti indispensabili non solo per la professione, ma per i sistemi sanitari. Tra i nostri principali obiettivi – conclude - c'è sicuramente quello di rendere i percorsi di studio maggiormente aderenti ai bisogni di salute e per farlo è fondamentale investire nel nostro settore scientifico disciplinare, anche implementando la rete della ricerca infermieristica, per contribuire, attraverso lo sviluppo della scienza infermieristica, al sistema salute del paese".