08/03/2016 - Il primo firmatario del Ddl a Napoli per un convegno organizzato dal Collegio provinciale OPI, alla presenza della senatrice Annalisa Silvestro.
"Entro l'estate porteremo a casa la legge sulla responsabilità del personale sanitario". Ad annunciarlo è stato il deputato del Pd Federico Gelli, primo firmatario del disegno di legge (Ddl) già passato alla Camera e in discussione al Senato, nel corso di un convegno organizzato a Napoli dal Collegio provinciale OPI presieduto da Ciro Carbone, componente del Comitato centrale della Federazione.
Per Gelli "il meglio è nemico del bene", quindi se "la norma può essere migliorata", ciò che conta "è riuscire ad approvare una legge che attendiamo da troppo tempo". Resta l'obiettivo di migliorare il testo al Senato senza "stravolgerne i concetti base".
Un pubblico attento e interessato ha affollato la sala congressi dell'Hotel Oriente. Infermieri, soprattutto, ma anche tanti medici, manager e dirigenti di Asl e ospedali. La legge Gelli, cosi come ormai è definita, è stata vivisezionata in tutti i suoi aspetti. E' toccato a Ciro Carbone, Presidente del Collegio OPI di Napoli, aprire i lavori. Nel suo indirizzo di saluto coglie uno degli aspetti centrali della legge: "Un'adeguata gestione del rischio clinico impone al mondo sanitario la necessità di lavorare in equipe multidisciplinari. Ormai la sanità non è più affare di una singola professione, ma è affare di tutti i professionisti che vi operano".
Dei vari aspetti del provvedimento legislativo, da quello giurisprudenziale a quello assicurativo, hanno discusso l'avvocato Gennaro Torrese, presidente dell'Ordine di Torre Annunziata, e il professor Paolo D'Agostino dell'Università di Torino.
Positivo anche il giudizio della senatrice Annalisa Silvestro, che ha richiamato l'esigenza di adeguarsi alla normativa europea. Coordinatori del risk management, infatti, non saranno più solo dai medici specializzati in igiene, epidemiologia e sanità pubblica o equipollenti o con comprovata esperienza almeno triennale nel settore, come prescrive la legge di stabilità 2016, ma anche personale dipendente delle strutture sanitarie con adeguata formazione ed esperienza almeno triennale. Per gli infermieri, quindi, il Ddl apre le porte anche alla possibilità di assumere nuove responsabilità nella gestione del rischio, perché, come ripetuto da numerosi deputati durante l'esame in aula, quello sul paziente è un atto sanitario, senza esclusività e le responsabilità vanno a chi in un determinato momento e per un detrminato processo assistenziale assiste il paziente. Per la senatrice Annalisa Silvestro "questa legge è importante soprattutto perché porta con sé un paradigma innovativo in sanità: integra le professioni, le obbliga a lavorare insieme, abbatte muri e steccati. Impone un ragionamento di sistema che elimina ogni personalismo residuo e dannoso al sistema salute del nostro Paese".
Per Joseph Polimeni, commissario ad acta per la sanità in Campania, è fondamentale "una collaborazione tra tutte le figure professionali della sanità" perché "senza gli infermieri non si fanno modifiche".
Sul fronte opposto, il coordinatore nazionale del Tribunale dei diritti del malato, Tonino Aceti, ha sottolineato la necessità di "contrappesi a favore dei pazienti per realizzare un vero bilanciamento tra le garanzia per i camici bianchi e i diritti dei cittadini". In quest'ottica ha insistito nel chiedere la digitalizzazione della cartella clinica e la registrazione video di quanto accade in sala operatoria.
Il Ddl, tra l'altro, prevede che l'ambito di intervento della responsabilità professionale venga estesa anche alle strutture socio sanitarie. Rimandata a un decreto del ministero dello Sviluppo economico, poi, l'individuazione dei requisiti minimi e delle caratteristiche di garanzie per le polizze assicurative delle strutture sanitarie, che dovranno essere individuati anche per le forme di autoassicurazione e per le altre misure di assunzione diretta del rischio. Sulle azioni di rivalsa, un emendamento dello stesso Gelli ha previsto che quelle nei confronti dell'esercente la professione sanitaria possano avvenire solo per dolo e colpa grave ed è confermato il tetto massimo di tre annualità lorde per agevolare la stipula di assicurazioni a prezzi calmierati. Infine, è escluso dall'iter il possibile intervento della Corte dei Conti.