“Mai la prima volta sul paziente”. La formazione in simulazione – che in altri settori come ad esempio l’aeronautica è fondamentale per essere certi di sapere come affrontare le situazioni evitando gli errori – garantisce un apprendimento etico e maggiore sicurezza anche a chi si sta formando. Un eventuale errore in un ambito “controllato” non porta a conseguenze gravi, ma fornisce l’opportunità di riflettere e apprendere dal proprio operato.
La riproduzione fedele simulata di situazioni cliniche complesse e della loro gestione in dinamiche di team rappresenta un ambiente educativo ideale con l’obiettivo di ridurre in misura ottimale gli errori attribuibili al fattore umano.
All’estero sono numerose le istituzioni che già richiedono la documentazione dell’addestramento simulato, la simulazione nel campo infermieristico è già diventata parte del curriculum formativo e alcuni centri di simulazione vengono gestiti da personale infermieristico (International Nursing Association for Clinical Simulation and Learning).
Per questo la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche dedica il suo secondo ebook alla “Formazione in simulazione: raccomandazioni per una buona pratica”, illustrando i i passaggi necessari per applicare la metodologia della formazione in simulazione in modo integrato anche per sostenere i professionisti sanitari e non, nello sviluppo delle proprie competenze per ottenere i migliori risultati per le persone assistite.
La simulazione non è una tecnologia: è una metodologia didattica per insegnare le competenze cliniche, ma anche per il lavoro di team e per la comunicazione. Può essere utilizzata per il training, soddisfare linee guida basate sulle prove e raggiungere obiettivi specifici.www.fnopi.it