13/11/2017 - La Federazione nazionale dei Collegi OPI ha inviato oggi una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso e alla presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Emilia Grazia De Biasi, per chiedere la calendarizzazione de l’approvazione nel più breve tempo possibile dl disegno di legge S. 1324-B. LA LETTERA.
La Federazione nazionale dei Collegi OPI ha inviato oggi una lettera al presidente del Senato Pietro Grasso e alla presidente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama Emilia Grazia De Biasi, per chiedere la calendarizzazione de l’approvazione nel più breve tempo possibile dl disegno di legge S. 1324-B “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute”, il Ddl Lorenzin, ormai in terza lettura al Senato.
Nonostante le criticità evidenziate in alcuni passaggi che hanno modificato il testo tra Senato e Camera durante l’iter e che comunque potranno trovare soluzione al momento della messa a punto dei decreti attuativi della legge, gli infermieri – e in questo senso già si era espresso a suo tempo il Consiglio nazionale della Federazione – chiedono l’approvazione rapida del disegno di legge.
“Per noi – ha dichiarato la presidente della Federazione nazionale OPI Barbara Mangiacavalli – la trasformazione dei Collegi in Ordini professionali è la priorità assoluta. E’ un passaggio che sarebbe già dovuto avvenire quasi automaticamente nel momento stesso in cui a partire dal decreto legislativo 502/1992 la formazione degli infermieri è entrata a pieno titolo in Università e la legge 42 del 1999 ha riconosciuto il carattere intellettuale della nostra professione.
Oggi gli infermieri sono professionisti laureati; non ha più senso pertanto mantenere l’obsoleta e anacronistica separazione tra collegi e ordini per delineare forme di rappresentanza professionale e di iscrizione agli albi di appartenenza: gli infermieri, al pari di tutte le altre professioni intellettuali, vogliono una tutela ordinistica”.
IN ALLEGATO IL TESTO DELLA LETTERA AL SENATO