Educazione sanitaria in alta quota, ieri, 27 luglio 2025, lo splendido borgo montano di Pietracamela, situato a 1.005 metri di altitudine nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha ospitato la tradizionale Festa dell’Arrampicata, un appuntamento molto sentito che unisce sport, natura e attenzione alla sicurezza in montagna.
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Teramo ha partecipato attivamente all’evento, allestendo uno stand informativo e dimostrativo con l’obiettivo di promuovere l’educazione sanitaria tra cittadini, sportivi ed escursionisti. Lo stand ha offerto dimostrazioni pratiche sulle manovre di disostruzione delle vie aeree, sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico (BLSD) e su come comportarsi in caso di eventi traumatici in ambiente montano, trasmettendo conoscenze preziose che possono fare la differenza in situazioni di emergenza.
Ad accogliere i rappresentanti dell’Ordine, oltre agli organizzatori della manifestazione, evento curato come sempre dall’associazione “Mondi Verticali”, in particolare Vassili Bosi, guida Alpina , è stato il sindaco di Pietracamela, Dott. Antonio Villani, che ha espresso il proprio apprezzamento per l’iniziativa e per il valore formativo che essa ha saputo trasmettere a tutta la comunità.
A rappresentare l’Ordine erano presenti il presidente del Consiglio Direttivo Andrea Fini, il segretario Stefano Belini, il tesoriere Luca Ruggieri, la presidente della Commissione d’Albo Luana Furia, insieme a diversi consiglieri e colleghi che hanno contribuito alla riuscita dell’iniziativa con entusiasmo e professionalità.
Un ringraziamento particolare va alle istruttrici della ASL di Teramo, Daniela Pancottini (consigliera dell’Ordine) e Cristina Micheli, specializzate nell’insegnamento delle tecniche di primo soccorso e rianimazione cardiopolmonare. Grazie alla loro esperienza e disponibilità, è stato possibile coinvolgere attivamente i partecipanti, rendendo la formazione accessibile e pratica.
La presenza dell’Ordine a Pietracamela testimonia ancora una volta l’impegno costante nella promozione della cultura sanitaria e della prevenzione, soprattutto in contesti non convenzionali come l’ambiente montano, dove la rapidità d’intervento e la conoscenza di base possono davvero salvare una vita.