Tratto da infermiereonline.org
Negli ultimi decenni, il cambiamento climatico è diventato una delle principali minacce per la salute pubblica globale con un impatto diffuso che interessa ogni settore della società. Il riscaldamento globale, dovuto all’aumento delle emissioni di gas serra, ha portato a un incremento della temperatura media terrestre di circa 0,98 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, con proiezioni che indicano un potenziale aumento di 1,5 gradi entro il 2050 in caso di mancanza di interventi significativi. L’impatto del riscaldamento globale è evidente: il ghiaccio marino artico ha subito una diminuzione media del 12,85% per ogni decennio, mentre i dati sulle maree costiere indicano un aumento medio del livello del mare di 3,3 millimetri all’anno dal 1870. Il periodo compreso tra il 2009 e il 2019 è stato il più caldo mai registrato mentre il 2020 si è posizionato come il secondo anno più caldo di sempre (IPCC, 2021).
Le conseguenze del cambiamento climatico includono eventi meteorologici estremi, come alluvioni, siccità e uragani, che hanno già provocato enormi danni economici e umanitari. In Italia, tra gli episodi più recenti, si annoverano le alluvioni catastrofiche in Toscana e in Emilia Romagna nel 2023. Infatti, secondo le stime, tra il 2000 e il 2020, il numero di disastri naturali legati al clima è aumentato del 40%, con gravi ripercussioni sulla sicurezza alimentare, sull’approvvigionamento idrico e sulla salute pubblica (WHO, 2020).
Anche il settore sanitario è coinvolto in questa emergenza globale. Continua qui.
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