Tratto da opi.it
05/08/2015 - Con la riforma della Pubblica Amministrazione approvata ieri dal Parlamento arriva il numero unico delle emergenze.
In virtù della legge approvata ieri dal Parlamento, per chiamare un'ambulanza basterà d'ora in avanti digitare il 112, numero unico per le emergenze europeo. Insomma, addio al "vecchio" 118, ma anche al 113 ed al 115.
Cifre entrate nella mente e nelle abitudini degli italiani che però, in virtù della riforma della Pubblica Amministrazione, sono destinate a scomparire.
La "rivoluzione" dei numeri dell'emergenza partirà tuttavia solo quando saranno attivi i decreti legislativi ad hoc. Ad oggi, infatti, non si è ancora pronti, perchè il 118 c'è da 20 anni e funziona bene; è uno dei numeri che tutti conoscono e occorrerà formare il personale che dovrà rispondere al telefono o stilare le domande di tipo sanitario da rivolgere a chi chiama.
Il problema più grande è la gestione: la sanità è in mano alle Regioni, mentre il 112 è gestito a livello nazionale dai Carabinieri.
A Roma, in vista del Giubileo, il numero unico 112 per le emergenze, sarà attivo dal prossimo primo novembre e raggrupperà tutte le attività già svolte dalle sale operative di Polizia di Stato, Carabinieri, Vigili del fuoco e pronto soccorso medico.
L'attuazione del servizio unico di emergenza sarà successivamente estesa su tutto il territorio laziale.
Il numero unico di emergenza (che, solo su Roma, avrà un bacino ordinario di utenti di circa 3 milioni di abitanti), consentirà, grazie anche ad interventi di miglioramento tecnologico, di incrementare sensibilmente i livelli di efficienza e tempestività nelle risposte e nel soccorso ai cittadini.
Il modello adottato nel Lazio sarà lo stesso già attivo in Lombardia, la più popolosa d'Italia, e che ha recentemente ricevuto dall'Eena, Associazione numero di emergenza europeo, l'importante riconoscimento del 112 Awards come "Miglior progetto di centrale unica di emergenza europea".