07/06/2019 - Bene il chiarimento del ministro della Salute Giulia Grillo sui possibili tagli al fondo sanitario contenuti nell'ultima bozza del Patto per la salute all'articolo 1: altri tagli il Servizio sanitario nazionale non li può sopportare. La sanità ha già dato tutto quello che poteva
“Bene il chiarimento del ministro della Salute Giulia Grillo sui possibili tagli al fondo sanitario contenuti nell'ultima bozza del Patto per la salute all'articolo 1: altri tagli il Servizio sanitario nazionale non li può sopportare. La sanità ha già dato tutto quello che poteva. Se si continuasse a tagliare il Servizio sanitario nazionale (Ssn), come abbiamo spesso sottolineato anche assieme alle altre professioni sociosanitarie, il rischio è quello di un suo smantellamento e la perdita di quei requisiti fondamentali di civiltà per l’assistenza che sono l’uguaglianza, la solidarietà, l’universalismo e l’equità”.
Questo il commento di Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), alle dichiarazioni del ministero della Salute, Giulia Grillo, dopo le notizie circolate ieri sull’eventualità di possibili tagli alle somme del fondo sanitario nazionale per il 2020 e il 2021 per colpa di una clausola nel Patto per la salute che subordina il livello di finanziamento del Ssn alle esigenze della finanza pubblica e non della salute.
“Negli anni passati per ragioni di risparmio sono stati sottratti al Ssn moltissime risorse utilizzandolo come un vero e proprio bancomat delle casse pubbliche. A farne le spese – continua Mangiacavalli – sono stati i cittadini, i servizi sempre più in affanno, ma anche il personale che ormai sopporta carenze anche in aumento con Quota 100, che renderanno presto ingestibile l’assistenza e allungheranno le liste di attesa oltre misura. Le Regioni senza risorse non possono programmare e non possono nemmeno investire in un sistema che per migliorare, erogare servizi di qualità e ridurre ticket e ricorso al privato ha bisogno di risorse e di nuovi modelli di programmazione e gestione sempre più vicini alle persone e ai loro bisogni”.
Il ministro ha anche dichiarato che per difendere il Ssn proporrà nei prossimi giorni un ‘momento di partecipazione con i protagonisti del sistema salute’: “Lo abbiamo già dichiarato e lo ribadiamo con forza – aggiunge la presidente FNOPI -: siamo dalla parte del Servizio sanitario nazionale e di chi lo difende. La sanità pubblica va difesa a tutti i costi e vanno contrastate le disuguaglianze tra cittadini e la perdita di efficienza e qualità dei servizi. Gli infermieri, che rappresentano circa il 45% del capitale umano del Ssn, ci sono e sono pronti a sostenere una politica che non si faccia piegare dai bisogni dell’economia e davvero faccia gli interessi dell’assistenza e degli assistiti”.