L'assemblea di Montecitorio ha apparovato, in prima lettura, la proposta di legge sulla morte volontaria medicalmente assistita. I pareri favoli sono stati 253, i contrari 117 e 1 astenuto. Il provvedimento passa ora all'esame del Senato. Hanno dichiarato il voto contrario Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Coraggio Italia e NcI. Alcuni deputati, soprattutto tra le fila di FI, hanno tuttavia annunciato il voto a favore in difformità dal gruppo. Hanno votato a favore PD, M5S, LeU, Più Europa. Italia viva ha lasciato libertà di coscienza.
Il testo è stato profondamente modificato rispetto alla versione originaria durante l'iter in commissione, subendo alcune modifiche anche nel corso delle votazioni da parte dell'Assemblea. Potrà fare richiesta di morte volontaria medicalmente assistita una persona che sia maggiorenne, capace di intendere e di volere e di prendere decisioni libere, adeguatamente informata, e che sia stata previamente coinvolta in un percorso di cure palliative. Riallacciandosi così a quanto in gran parte già previsto in tal senso dalla legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (legge 219/2017).
RIguardo ai presupposti che consentono l'accesso alla morte medicalmente assistita, si specifica che la persona richiedente deve trovarsi nelle seguenti concomitanti condizioni:
- aver raggiunto la maggiore età al momento della richiesta;
- essere capace di intendere e di volere e di prendere decisioni libere, attuali e consapevoli;
- essere adeguatamente informata;
- essere stata previamente coinvolta in un percorso di cure palliative al fine di alleviare il suo stato di sofferenza e averle esplicitamente rifiutate o volontariamente interrotte;
- essere affetta da una patologia attestata, dal medico curante o dal medico specialista che la ha in cura, come irreversibile e a prognosi infausta oppure - - essere portatrice di una condizione clinica irreversibile, e che tali condizioni cagionino sofferenze fisiche e psicologiche che il richiedente trova assolutamente intollerabili;
- essere tenuta in vita da trattamenti sanitari di sostegno vitale, la cui interruzione provocherebbe il decesso del paziente.