area riservata con lucchetto
seguici su facebook
  • Home
  • Ordine
    • Funzioni Ordine
    • Sede
    • Consiglio
    • Gruppi Lavoro
    • Coordinamento Regionale
    • Amministrazione trasparente
  • Infermiere e Formazione
    • Chi è L'Infermiere
    • Laurea
    • Master
    • Magistrale
    • Dottorato di ricerca
    • Vademecum ECM
  • Per gli Iscritti
    • Convezioni
    • Posta Certificata PEC
    • Associazioni infermieristiche
    • Albo Iscritti
    • Accedi all'Area Riservata
    • Pagamenti e Iscrizioni
    • Assicurazione
  • Libera Professione
    • Tariffario
    • Norme Libera Professione
      • Vademecum Libera Professione
      • Vademecum apertura Studio Infermieristico
    • Figure Supporto
      • Ausiliario Socio Sanitario Specializzato
      • Operatore Socio Sanitario
      • Infermiere generico
      • Operatore Socio Sanitario con Formazione Complementare
    • Codice Deontologico 2025
  • Modulistica
    • Trasferimenti
    • Duplicato Tesserino
    • Cancellazione
    • Domanda di Iscrizione
  • News ed Eventi
    • Notizie
    • Visto da Noi
    • In Primo Piano
    • Eventi Locali
    • Eventi Nazionali
    • Ammessi agli Eventi e Iniziative
  • Contatti

Esercitare la professione infermieristica a più livelli. Il testamento della professoressa Cantarelli

Notizie
08 Lug 2025
  • dimensione font riduci dimensione font - - aumenta la dimensione del font + +

cantarelli

 

A 18 anni, ad attrarla fu l’autonomia che portava con sé la professione infermieristica. Ma di lì a poco, Marisa Cantarelli scoprì che essere infermiera le piaceva proprio tanto, perché negli anni ’50 si poteva già esercitare a più livelli: nelle corsie ospedaliere, sui territori e nell’insegnamento. Oggi la professoressa, prima teorica dell’Infermieristica italiana, avrebbe compiuto 95 anni e nell’ultima intervista rilasciata in esclusiva a FNOPI, da oggi disponibile sul sito “Infermieri oggi e domani” (infermieristory.it) insieme a tante altre testimonianze, restituisce il valore preciso dell’essere infermiera. Parole che incarnano valori profondi, per quanti hanno studiato sui suoi libri o sono stati formati da lei, e per chi esercita quotidianamente la professione.

Per tutti gli altri – cittadini, istituzioni e studenti che iniziano il percorso di laurea – l’ultima intervista a Marisa Cantarelli, nella quale condivide esperienze di formazione, lavoro e vita e in cui racconta aneddoti personali e dà consigli preziosi, diventa un’opportunità. Si trasforma nell’occasione di leggere e comprendere le istanze dei professionisti di oggi, guardando il mondo infermieristico attraverso gli occhi di chi ha contribuito a tracciarne la strada. Una strada verso un nuovo modo di fare assistenza, che ha richiesto fin dall’inizio idee chiare, determinazione, voglia di crescere e tenacia: qualità che non sono mai mancate alla professoressa.

Nel 2013 l’Università degli studi di Milano le conferì la Laurea Honoris Causa in Scienze Infermieristiche e Ostetriche e nel 2022 fu la volta dell’Ambrogino d’oro da parte del Comune. Quella della Laurea per Marisa Cantarelli è stata una “giornata bellissima perché – ricordava con soddisfazione – mi è piaciuto moltissimo tenere la mia lezione, o meglio ripercorrere il mio curriculum professionale davanti a rettori e professori. È stato molto gratificante”. Davanti a quella platea diveniva, infatti, ancora una volta, più chiaro quanto fatto per la professione. Battaglie comprese. Come quella per l’abolizione del mansionario. “Volevo farlo fuori – esordiva sorridendo nella sua ultima intervista a FNOPI –. Ho sempre visto l’infermiere come un professionista. Un professionista sa quale è la sua attività e non ha bisogno di un elenco della spesa che gli dica cosa fare. L’abolizione del mansionario è stata una delle prime battaglie della scuola universitaria. Basta leggere i documenti: la prima richiesta era togliere il mansionario perché eliminava la professione”.

Una professione, ci teneva a sottolineare la professoressa, che nonostante le difficoltà “è riconosciuta nella società, non si può dire il contrario”, ma che, ora più che mai deve scongiurare due rischi: “diventare esclusivamente tecnica e dimenticare che le persone hanno bisogni che l’infermiere deve saper seguire”. La via per evitare questi due pericoli per la professoressa Cantarelli era solo una: “la disciplina, ovvero paletti precisi entro i quali farla evolvere”. Incardinandola all’assistenza, ovvero al fulcro dell’essere infermiere. Su questo concetto, la professoressa non è mai indietreggiata. Non si è lasciata fermare o intimorire neanche quando, appena diplomata, per soccorrere la maestra di una colonia estiva della Marina Militare trovò davanti a sé una colonna militare guidata da un generale. Il marinaio che la accompagnava non aveva avuto, vista la presenza del generale, il coraggio di bloccare i mezzi, ma la professoressa dove soccorrere la ragazza: era la sua priorità. “La maestra stava male e io dovevo aiutarla – sosteneva decisa -. In quella colonna militare c’era di sicuro un’ambulanza e allora l’ho fermata io”.

articolo completo sul sito FNOPI link

Letto 115 volte Ultima modifica il Martedì, 08 Luglio 2025 06:16
Torna in alto
Amministrazione trasparente
leggi l'articolo
Albo Iscritti
Vedi la pagina
Elenco ammessi agli Eventi
leggi l'articolo
Banca dati
leggi l'articolo
Aggiornamenti professionali
leggi l'articolo
Segnala all'OPI
Contatta l'OPI
OPI Teramo - Via Luigi Vinciguerra, 38 64100 Teramo
Telefono/Fax: 0861-241838 | info@opiteramo.it | teramo@cert.ordine-opi.it | Cookie Policy | Informativa Privacy
Torna su
logo Wainet Web Agency - Sviluppo Siti Portali Web e App
Notizie