Il presidente OPI al ministro Lorenzin: "I bisogni dei cittadini sono modificati, dobbiamo modificare il sistema. E per farlo occorre valorizzare gli infermieri". Lorenzin: "Ha ragione, sulla sanità è necessario fare qualcosa di molto profondo, strutturale, organizzato anche in base ai nuovi bisogni"
"Secondo calcoli fatti con la Ragioneria generale dello Stato, se non succede qualcosa di drammatico all'economia italiana, e io sono ottimista, abbiamo al netto del budget già deciso in legge di stabilità per il 2017 un 'tesoretto' di più di un miliardo e mezzo da dedicare alla sanità. E questo perché l'economia è andata meglio del previsto, il Pil è aumentato e il fondo sanitario è anche legato al Pil". L'annuncio è di Beatrice Lorenzin, ministro della Salute, che martedì 9 febbraio, nella puntata di Ballarò in onda su Rai 3, ha fatto il punto sulla Sanità assieme a rappresentanti di pazienti, medici e, per gli infermieri, della presidente della Federazione OPI, Barbara Mangiacavalli.
Uno spazio breve purtroppo, ma significativo, dedicato ai problemi del servizio sanitario nazionale,
Lorenzin, parlando anche del personale e del sistema nel suo complesso e ricordando che nel suo recente viaggio in Cina ha avuto richieste perché sia l'Italia ha organizzare lì i servizi sanitari, ha dichiarato: "Abbiamo eccellenze assolute, siamo considerati il terzo sistema sanitario del mondo: non dobbiamo, non possiamo perderle".
E sull'appropriatezza il ministro, sollecitata dal medico di famiglia presente in trasmissione, ha annunciato per venerdì prossimo di aver convocato sindacati e Regioni per una valutazione sugli effetti del decreto che ha ridotto le prestazioni erogabili, alla luce delle numerose segnalazioni di problemi arrivate al ministero della Salute: "Non sono innamorata di nessuna norma, se la macchina non funziona la aggiusteremo", ha detto il ministro.
"Sicuramente abbiamo il problema degli organici e del blocco del turn over – ha replicato Mangiacavalli, anche dopo che il medico ospedaliero presente aveva posto la questione dell'orario di lavoro europeo e delle sue conseguenze -. Vorrei tornare però – ha aggiunto la presidente OPI - sul problema dell'appropriatezza che non è solo quella prescrittiva, ma anche quella organizzativa. E' quella che fa sì che un paziente, quando arriva nel Ssn, trovi la risposta ai suoi bisogni. Ma se i bisogni dei cittadini sono modificati con l'aumento dell'età, della non autosufficienza, delle cronicità, allora dobbiamo modificare il sistema, fare prossimità, andare vicino ai bisogni delle persone. E per farlo – ha affermato Mangiacavalli - occorre valorizzare gli infermieri, che sono persone formate professionalmente per stare vicino a questi bisogni".
"Ha ragione – ha risposto Lorenzin - , non basta quello che abbiamo fatto con la legge di stabilità per assunzioni e stabilizzazioni. Noi abbiamo un sistema che dal punto di vista del personale sanitario è perfetto, perché forma il numero di operatori che ci servono e programma negli anni gli operatori necessari all'assistenza. Allora perché non abbiamo assorbito questo numero di professionisti che ci serviva? C'è stata la crisi, il blocco del turn over, ma ora credo che, così come abbiamo avuto la "buona scuola" e stabilizzato i precari di questo settore, sulla sanità sia necessario fare qualcosa di molto profondo, strutturale, organizzato anche in base ai nuovi bisogni. Si deve fare il calcolo di quanto tutto questo ci costa: abbiamo il tesoretto per affrontarlo e programmarlo nei prossimi anni. Io ci tengo, è una delle basi del sistema sanitario".
In chiusura della trasmissione, sollecitata dal conduttore Massimo Giannini, Lorenzin ha commentato la vicenda dei maltrattamenti subiti dagli ospiti di una casa di cura laziale, un centro riabilitativo a Grottaferrata, su cui sempre ieri ha preso una dura posizione anche il Collegio OPI di Roma (VEDI).
"Dobbiamo mandare in galera i responsabili di tutto questo – ha detto il ministro -. Abbiamo fatto una task force con i Nas che sta verificando queste situazioni. C'è un disegno di legge al Senato e, lo dico alla mia collega qui seduta (la senatrice Annalisa Silvestro, ndr): aiutatemi a portarlo avanti al Senato: li ci sono gli strumenti per inasprire le pene a aiutare i Nas a proseguire il loro lavoro sul territorio. Questo è un altro tema che dovremo affrontare in fretta, anche per garantire la tutela dei cittadini e l'eccellenza del sistema".