07/06/2017 - Italiano il primo documento di consenso europeo che tutela gli operatori sanitari dal rischio di sviluppare tumori.
I farmaci antiblastici, come evidenziato anche dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), sono considerati "cancerogeni per l'uomo" sulla base delle evidenze scientifiche che hanno documentato l'esistenza del rischio di tossicità per gli operatori addetti alla preparazione e somministrazione dei trattamenti, cioè i farmacisti ospedalieri e gli infermieri.
Sulla base di queste considerazioni è stato redatto un documento di consenso a livello europeo sulla 'Gestione del
rischio di esposizione del personale sanitario nella manipolazione dei farmaci antineoplastici iniettabili'.
Presentato oggi a Milano, questo documento ha avuto il patrocinio della Societò Italiana Farmacisti Ospedalieri (Sifo)
e della Associazione Italiana Infermieri di Area Oncologica (Aiiao).
Oggi i farmaci chemioterapici, immunoterapici e biologici vengono prescritti dal medico in dosi personalizzate, sono
preparati a partire dalle specialità medicinali industriali e prodotti con procedure di ricostituzione e diluizione. Quindi
sono inviati in reparto dove vengono somministrati al paziente.
Per chi gestisce queste operazioni le possibili vie di esposizione più frequenti sono quella inalatoria o da contatto
con rischio di tossicità acuta o tardiva. Si va da un rischio di irritazione, congiuntivite, allergia a complicazioni più significative. La tecnologia attuale mette però a disposizione strumenti innovativi 'a circuito chiuso', quindi ermetici, che devono essere impiegati sia in fase di preparazione che di somministrazione ai pazienti.
Il documento per la prima volta in ambito europeo evidenzia le fasi di un processo molto articolato che sta dietro la composizione dei farmaci antiblastici e indica la necessità di attuare misure di prevenzione nella preparazione e
somministrazione di questi farmaci.
Aiiao celebrerà il proprio congresso nazionale il 9 e10 giugno 2017 a Roma. Info: http://www.aiiao.it/