Un approccio innovativo per ridefinire le azioni di diagnosi e cura del paziente in una logica rinnovata, perché solo riconoscendo (e valorizzando) le differenze nei protocolli sanitari è possibile garantire terapie più appropriate e basate sulle evidenze scientifiche. Donne e uomini sono diversi anche in termini di salute, con bisogni assistenziali che variano nel corso della loro vita e che differiscono ulteriormente in età avanzata.
Questa la stella polare del Piano per la diffusione e applicazione della medicina di genere, approvato dalla giunta regionale nell’ultima seduta su proposta dell’assessore alla Salute, Nicoletta Verì. (continua a leggere)