Di seguito la posizione del Collegio OPI di Teramo in merito alla vicenda “Blood Exchange”:
"In merito alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto un infermiere dell'ospedale di Giulianova, raggiunto da misura cautelare emessa dai magistrati del Tribunale di Teramo a seguito di indagine condotta dalla Polizia Stradale di Giulianova, il Consiglio Direttivo del Collegio OPI di Teramo, in qualità di ordine rappresentativo della professione infermieristica, si ritiene parte lesa dall'operato illecito contestato al professionista sanitario". E' il pensiero del presidente del Collegio, Cristian Pediconi.
"Da accertamenti immediatamente posti in essere, risulta che il collega coinvolto non è iscritto a questo Collegio provinciale, ma al Collegio della provincia di origine. Circostanza che, nel rispetto delle decisioni dell'Autorità Giudiziaria e delle norme in vigore, attribuisce al Collegio OPI al quale l'indagato è iscritto la valutazione sui provvedimenti da adottare nell'ambito del proprio potere disciplinare. A tal proposito, ricordiamo a tutti gli infermieri che l'albo di riferimento al quale perfezionare l'iscrizione è quello della provincia in cui si hanno il domicilio lavorativo e la residenza".
E conclude: "Dispiace apprendere notizie di questo tenore che rischiano di danneggiare agli occhi dei cittadini l'immagine di una professione che viene svolta dalla stragrande maggioranza dei nostri iscritti in assoluta onestà e correttezza, come gli innumerevoli attestati di stima e gratitudine degli utenti della sanità quotidianamente stanno a confermare. Il Consiglio Direttivo del Collegio OPI di Teramo, recentemente rinnovato, continuerà a vigilare sul rispetto dei doveri deontologici dei propri iscritti, al fine di garantire sempre il massimo livello di assistenza alla popolazione".