Non ci saranno tagli lineari alla Sanità nella prossima legge di Stabilità, ma una spending review che però dovrà rimanere al Fondo Sanitario. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin non si stanca a ribadire il più fermo no a nuovi tagli, nonostante il serpeggiare di voci (l'obiettivo del ministero dell'Economia sarebbe di 1,5-2 miliardi del fondo sanitario) e di preoccupazioni neppure troppo nascoste da parte delle Regioni.
Intanto al ministero della Salute proseguono i lavori le società scientifiche, i medici e i sindacati per mettere a punto il decreto sulla appropriatezza delle prestazioni che dovrà essere varato entro il 18 settembre. Una operazione che non dovrebbe portare risparmi così ampi da garantire altri tentativi di intervento sul fondo sanitario ma che ha l'obiettivo di mettere un primo importante paletto per quella cultura sul buon uso delle risorse invocato da molti anni.
Ed in cantiere c'e' anche il provvedimento che il Parlamento dovrà varare sulla medicina difensiva, che, ha spiegato il ministro della Salute, resto costa al servizio sanitario nazionale 13 miliardi, tre in più di quanto stimati.
''Ho dedicato fin dal mio insediamento particolare attenzione alla questione. Si calcola - ha spiegato Lorenzin durante un question time alla Camera - che sia di 13 miliardi l'effetto negativo sul Servizio Sanitario Nazionale. Le iniziative normative del passato non hanno avuto gli effetti postivi sperati''.
Per questo la decisione di insediare lo scorso 26 marzo una commissione presieduta dal professor Guido Alpa per dare ''maggiore certezza agli operatori e garantire maggiormente ai cittadini la giustizia in caso di malasanità.
Il 6 agosto la relazione - resa nota dal ministro questa estate - e' stata consegnata alle commissioni'' e contribuirà per la scrittura del provvedimento per il quale il ministro ha assicurato la sua collaborazione.
Resta alta intanto l'attenzione da parte delle Regioni che a turno lanciano grida di allarme sul rischio di interventi. "L'unica spending review plausibile sono i costi standard, applicati rigorosamente e immediatamente. Con quella tanto cara al Governo e al Ministro della Salute le Regioni virtuose come il Veneto finiranno per dover tagliare servizi, e gli spreconi continueranno a sprecare. Errare è umano, ma perseverare è diabolico", ha detto il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia. "Spending review - incalza Zaia - significa letteralmente revisione della spesa. Allora il Ministro ci deve spiegare per quale motivo una Regione con i conti sanitari in attivo, come il Veneto, dovrebbe tagliare altri 200 milioni entro quest'anno. Invece ci vogliono imporre anche questa mazzata. Si chiamano tagli lineari, la spending corretta non sanno nemmeno dove sta di casa, sennò avrebbero usato i costi standard". (ANSA).