Ogni 30 minuti un paziente colpito da ictus, che poteva essere salvato, muore o subisce un'invalidazione permanente.
Circa 15 milioni di persone soffrono di ictus ogni anno in tutto il mondo.
Rappresenta la seconda causa principale di decesso nel mondo e la causa primaria di invalidità negli adulti.
Sebbene l'incidenza dello stesso sia più alta tra gli anziani, due terzi degli ictus in tutto il mondo si verificano in persone di età inferiore a 70 anni.
Una standardizzazione dei processi assistenziali e la riduzione dei tempi di intervento ne migliorerebbe l'esito clinico.
Occorre individuare migliori strategie di trattamento e prevenzione, acquisire una maggiore consapevolezza delle esigenze dei pazienti con questa patologia e dei loro familiari, introdurre trattamenti efficaci e monitorarne l'evoluzione.
L'obiettivo generale è fornire una preparazione teorica avanzata agli infermieri che già operano nell'assistenza dei pazienti affetti da patologie neurologiche tempo-dipendente e in particolare stroke.
Basti pensare che, grazie allo sforzo speso nell'ottimizzazione dei processi extra ed intra ospedalieri, il Door to Needle è sceso da 91 minuti (prima del 2014) sino a 30 minuti, portando a un chiaro miglioramento dell'outcome dei pazienti (Eso European stroke Organisation- Angels).