Finalità
Gli operatori sanitari sono impegnati in prima linea a fronteggiare una minaccia invisibile, spesso senza nemmeno i presidii necessari per proteggersi, esponendosi a grandi rischi per la loro stessa salute fisica ma anche mentale.
Alla carenza di DPI come camici, mascherine e guanti, si aggiunge l’assenza di “DPI psicologici”, indispensabili per qualunque sanitario lavori in area critica.
I professionisti sanitari sono esposti a grandi pressioni su più fronti: da un lato l’etica e la deontologia professionale, l’impegno verso i propri pazienti e la frustrazione di non riuscire a curarli, di non riuscire a lenire le loro sofferenze, dall’altro lato la forte preoccupazione per la propria salute e per quella dei propri cari.
Parallelamente, si assiste a una rivalutazione del ruolo dei professionisti della salute: se prima della pandemia da Covid-19 erano trattati con poco rispetto e considerazione, oggi gli stessi vengono chiamati “eroi”, grazie a un processo di idealizzazione tanto comprensibile quanto superficiale.
Ma cosa accadrà agli “eroi” quando l’emergenza inizierà ad allentarsi?
È lecito attendersi un numero significativo di casi di burn-out, compassion fatigue e disturbo post traumatico da stress, forme di disagio che dobbiamo saper riconoscere e gestire.