Il Ministero della Salute ha pubblicato nei giorni scorsi l’Annuario Statistico del Servizio Sanitario Nazionale riferito ai dati raccolti nel 2023. Il rapporto analizza l’assetto organizzativo, le attività e i fattori produttivi del SSN ed evidenzia l’importante ruolo del personale infermieristico nell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). Nel documento, quest’anno, è presente anche un focus sulla riforma dell’assistenza territoriale.
IL RUOLO DEGLI INFERMIERI NELL’ADI
Gli infermieri rappresentano la colonna portante dell’Assistenza Domiciliare Integrata, fornendo un’opera essenziale all’interno di un piano assistenziale individualizzato che include la presa in carico multidisciplinare del paziente. In questo contesto, il personale infermieristico eroga trattamenti specializzati che, insieme alle cure mediche e riabilitative, sono cruciali per stabilizzare le condizioni cliniche, contenere il declino funzionale e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Il contributo infermieristico è determinante nell’assistenza a diverse categorie di pazienti, tra cui malati terminali, persone colpite da ictus, anziani con gravi fratture, pazienti psichiatrici acuti, e nella gestione delle dimissioni protette ospedaliere.
Si terrà abato 8 Febbraio 2025 presso la Biblioteca Diocesana in Via S. Berardo n.22 - Teramo. la XXXIII Giornata Mondiale Del Malato - Vivere il Giubiileo "segni di speranza nella societa".
Vi Segnaliamo: Fumata nera sul contratto nazionale di lavoro della sanità. La vertenza, che riguarda oltre 580.000 addetti del Servizio Sanitario Nazionale, tra cui infermieri, tecnici e personale non medico, si è arenata a causa di profonde divisioni tra sindacati. Dopo sette mesi di trattative sembrava che il traguardo fosse finalmente a portata di mano. Durante il confronto conclusivo presso l’Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni), il fronte sindacale si è spaccato. Da un lato, i rappresentanti del Nursind, della Fials e della Cisl si erano mostrati favorevoli all’accordo, mentre dall’altro Cgil, Uil e Nursing Up hanno scelto di non firmare, è saltata per questo motivo la maggioranza necessaria per la ratifica del contratto. La bozza finale del contratto per il periodo 2022-2024 prevedeva un aumento lordo di 172 euro mensili per 13 mensilità, oltre a una serie di misure normative significative, e qui i sindacati hanno preso le distanze.