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Vi segnaliamo: Infermiere Strumentista: tra formazione continua e Master

La sala operatoria è stata sempre erroneamente considerata, nell'immaginario collettivo, il centro di potere ed il luogo di maggiore applicazione della scienza medica, con la scienza infermieristica relegata ad un ruolo di supporto, senza alcun valore aggiunto.

Gli Infermieri strumentisti italiani chiedono a gran voce il riconoscimento giuridico ed economico. L'obbligo formativo per una figura professionale così importante è diventato prioritario anche alla luce delle ultime sentenze.

La sala operatoria è stata sempre erroneamente considerata, nell'immaginario collettivo, il centro di potere ed il luogo di maggiore applicazione della scienza medica, con la scienza infermieristica relegata ad un ruolo di supporto, senza alcun valore aggiunto.

Il concetto di assistenza infermieristica peri-chirurgica è relativamente recente ed è stato importato dal più consolidato, ma allo stesso tempo innovativo, sistema formativo britannico, che ha, in questo modo, posto al centro del processo di cura del malato, l'infermiere di sala operatoria.....

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Gestione della costipazione nell’anziano: cosa dice la letteratura

"L'INFERMIERE" ON LINE - La costipazione, un sintomo frequentemente cronico che può riflettersi in modo significativo sulla qualità della vita di chi ne soffre e generare rilevanti costi sanitari per la gestione.

Il sesso, quello femminile ne è più colpito, l'età e la classe sociale sono le variabili strettamente correlate alla prevalenza di questo problema: complici, al di sopra dei 65 anni, la diminuzione del tono muscolare, la diminuzione dell'esercizio fisico, l'assunzione di farmaci che possono essere causa di disturbi della motilità del colon o disidratazione e una concomitanza di alterazioni alimentari.
Assunzione di alimenti e liquidi adeguati e esercizi fisici mirati rappresentano il trattamento di elezione per risolvere il problema della costipazione. Quando questi correttivi non sortiscono gli effetti attesi può essere indicata, da parte del medico, l'assunzione temporanea di lassativi: emollienti delle feci, lubrificanti ad azione rapida, agenti formanti massa, lassativi stimolanti, sono quelli solitamente usati.

Ma quale è la reale efficacia degli principali interventi conosciuti e adottati per la gestione della costipazione nella persona adulta?

E' proprio per fare il punto sulle conoscenze disponibili che Loguercio, Re e Lusignani, autori dell'articolo "La gestione della costipazione cronica nell'adulto: overview di revisioni sistematiche" - (L'Infermiere online n 1 del 2016), hanno effettuato una revisione della letteratura.

Un lavoro impegnativo di reperimento delle fonti, a partire dalla formulazione del quesito clinico secondo la metodologia PICO, su Cochrane Library, Embase e Medline, di analisi critica dei documenti e di sistematizzazione dei risultati.
Interessante quanto documentato e sottolineato dagli autori dello studio che evidenziano da un lato come allo stato attuale delle conoscenze la gestione iniziale della costipazione includa l'educazione al paziente, appropriate modificazioni dello stile di vita e accorgimenti dietetici tramite supplementazione di fibre con eventuale utilizzo di lassativi, come lo psillio o la metilcellulosa, associati a un'idonea assunzione di fluidi e, qualora i pazienti manifestino disfunzioni nella defecazione, la tecnica di biofeedback. Dall'altro, però anche come le prove di efficacia a supporto degli interventi più diffusi non sempre appaiano convincenti o univoche, ciò a seguito di limiti manifestati dalle sperimentazioni cliniche condotte.

Condivisione emerge invece sul ruolo che, nell'ambito del gruppo di cura, può assumere l'infermiere che abbia seguito un percorso di formazione post-base mirato, nel concorso all'implementazione di interventi educativi finalizzati alla gestione della costipazione a livello dietetico.

(Il testo integrale dell'articolo "La gestione della costipazione cronica nell'adulto: overview di revisioni sistematiche " di Elena Loguercio, Luca Giuseppe Re, Maura Lusignani è pubblicato nella sezione "Scienze infermieristiche" de L'Infermiere n.1/2016.

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Al Polo universitario di Asti per specializzarsi nella cura delle ulcere

L'Italian Academy Wound Care propone corsi per chi vuole formarsi sull'intero management vulnologico. E ripropone una Masterclass: quest'anno sul piede diabetico.

Fino al 30 agosto 2016 sarà possibile iscriversi all'Iawc-Italian Academy Wound Care, Scuola superiore nazionale per la Cura delle Ferite difficili ed Ulcere cutanee, con sede al Polo universitario di Asti.
L'Iawc dedica ampio spazio alle sessioni pratiche e all'interazione perché vuole rappresentare un percorso formativo completo per la crescita professionale dei suoi discenti che, se si inscriveranno al corso completo, avranno la possibilità di partecipare a stage super specialistici in centri convenzionati del territorio veneto.

L'Accademia si occupa, infatti, non solo di diagnosi e cura, ma anche di prevenzione dalle ulcere cutanee di varia eziologia, da quelle dovute ad una prolungata pressione, alle altre di origine diabetica e vascolare degli arti inferiori. Durante le ore di lezione, inoltre, vengono affrontati temi riguardanti l'organizzazione ambulatoriale e di reparto, la domiciliazione del paziente con la continuità delle cure, i costi di gestione, i Drg.

Esistono vari tipi di corsi finalizzati all'apprendimento della materia in modo diversificato: da quelli più semplici e rapidi a quelli più importanti e duraturi. Tutti avranno inizio il 26 ottobre 2016 presso il Polo universitario di Asti e garantiranno i crediti Ecm.

Inoltre, anche quest'anno si svolgerà la Masterclass, il 29 ottobre 2016, che verterà sul piede diabetico: diagnosi, cura e prevenzione. Anche per questo sono previste sessioni teoriche e pratiche, nonché gli Ecm del caso.
Tutte le info su: www.iawc.it

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