Si sono concluse le procedure dell’Abilitazione Scientifica Nazionale (ASN) 2018 – 2020 riferite a 6 semestri (5 previsti e un semestre aggiunto causa pandemia).
Nel corso della ASN pur non avendo nessun membro della commissione Med/45 è stata chiamata la Professoressa Rosaria Alvaro ad esprimere il parere “pro veritate”.
Hanno avuto l’abilitazione SOLO appartenenti al profilo professionale infermieristico, nello specifico: Sono stati abilitati quali professori:
– di I fascia (professori ordinari) 14 infermieri
– di II fascia (professori associati) 20 infermieri.
La situazione attuale dei docenti MED/45, è la seguente:
Docenti attualmente in ruolo:
1- 42 Professori di I fascia: n. 7 Professori di II fascia: n. 20
Ricercatori a tempo indeterminato: n. 1
Ricercatori a tempo determinato A: n. 6
Ricercatori a tempo determinato B: n. 8
Vaccinazioni domiciliari per i più fragili: in campo infermieri e infermieri pediatrici.
Ministero della Salute, Regioni e FNOPI hanno sottoscritto un protocollo d’intesa che basandosi sulla possibilità di deroga all’esclusiva per gli infermieri dipendenti prevista nel decreto Sostegni e allargando la platea degli assistiti anche agli over 18 per gli infermieri pediatrici, prevede che tutti gli infermieri, in autonomia svolgano, con adozione di adeguato “Triage prevaccinale (anamnesi standardizzata)” per verificare la presenza di controindicazioni e/o di precauzioni da seguire prima di somministrare il vaccino, il servizio di vaccinazione al domicilio dei soggetti che hanno difficoltà a muoversi per raggiungere i siti vaccinali.
Il servizio sarà organizzato dai Distretti delle Asl territorialmente competenti che provvederanno anche a fornire a quanti dei 270.000 infermieri e infermieri pediatrici del Ssn daranno la propria disponibilità, le dosi vaccinali anti SARS-CoV-2, farmaci, dispositivi e presidi sanitari necessari per le attività di vaccinazione e per l’intervento sui possibili eventi avversi collegati alla vaccinazione.
“Ringraziamo per la piena valorizzazione dei nostri professionisti – commenta Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) – il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, che hanno accolto la disponibilità, l’impegno e la professionalità degli infermieri per dare uno sprint decisivo alla campagna vaccinale”.
Le motivazioni del protocollo sono nel fatto che l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus rende indispensabile e urgente la “necessità di rafforzare strutturalmente la resilienza, la prossimità e la tempestività di risposta del Sistema sanitario nazionale, condividono che la somministrazione a domicilio dei vaccini anti SARS-CoV-2 per le persone che non possono recarsi presso i siti vaccinali organizzati dalle Regioni e dalle Province autonome sia fondamentale per incrementare la copertura vaccinale della popolazione”.
In questo senso per gli infermieri vaccinatori che operano dopo l’orario di lavoro grazie al superamento dell’esclusiva, a questo punto grazie al protocollo anche a domicilio, è previsto lo stesso compenso già stabilito per le altre professioni: 6,16 euro a inoculazione.
Previsione che amplia il ventaglio delle nuove possibilità di retribuzione a disposizione delle Regioni per gli infermieri oltre la previsione già indicata dell’utilizzo a questo scopo dei compensi aggiuntivi.
Per tutto, sarà previsto un necessario finanziamento aggiuntivo a integrazione del fondo sanitario nazionale, progressivamente definito sulla base dell’andamento della campagna vaccinale.
“Questo ulteriore tassello costruito dalla Federazione – conclude Mangiacavalli – testimonia ancora una volta il ruolo e la rilevanza di un’assistenza infermieristica organizzata secondo i canoni di risposta vera ai bisogni dei cittadini che non sono solo sanitari, ma anche sociali: i fragili vanno tutelati ed è il sistema e l’assistenza a dover andare verso di loro, non il contrario. E questo è da sempre l’obiettivo e l’azione degli infermieri. Un grazie, infine, all’attività di interlocuzione e mediazione istituzionale svolta del portavoce FNOPI Tonino Aceti che ha permesso di raggiungere questo obiettivo e ai colleghi impegnati nella rappresentanza istituzionale”.
Istituita nel 2007 dall’Unione Europea per condannare le discriminazioni che ancora moltissime persone sono costrette a subire sulla base del loro orientamento sessuale, il 17 maggio di ogni anno si celebra la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. La data è simbolica, perché fu proprio il 17 maggio del 1990 che l'OMS, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, eliminò l'omosessualità dall'elenco delle malattie mentali, anche se ci vollero ancora quattro anni affinché la decisione divenisse operativa, con la successiva edizione del Dsm (Diagnostic and statistical manual of mental disorders), approvato nel 1994.
Anche in questa occasione, quindi, la Rai, nel pieno rispetto del proprio ruolo di Servizio Pubblico, dedicherà parte della propria programmazione, televisia, radiofonica e sulla piattaforma OTT RaiPlay alla Giornata. Nel dettaglio, su Rai1, sia Uno Mattina, in onda dalle 6.45, sia Oggi è un altro giorno, alle 14.00, dedicheranno ai temi della Giornata una parte di trasmissione, così come farà, su Rai2, lo show radiotelevisivo Radio2 Social Club, condotto da Luca Barbarossa con Andrea Perroni, in onda dalle 8.45 in tv e in radio. Su Rai3, invece, sarà Agorà, in onda dalle 8.00, a trattare l'argomento del contrasto ad ogni forma di omofobia, con ospiti in studio ed interviste.
Tutte le Testate giornalistiche dedicheranno copertura informativa all’evento nelle edizioni dei rispettivi telegiornali, con la Testata Giornalistica Regionale che, nel corso dell'intera giornata, dedicherà al tema servizi, interviste e approfondimenti, in onda nelle varie edizioni dei Tg regionali.