A prevalere, quest'anno, è stata Sarah Bradassi, operativa presso il CSM della Maddalena. Risultata vincitrice dopo un testa a testa con tre colleghe approdate insieme a lei alla fase finale.
Nel corso della annuale Serata di solidarietà promossa dal Collegio OPI di Trieste, si è tenuta la cerimonia di premiazione del Premio Sossi "L'infermiere dell'anno", giunto alla quarta edizione. Contestualmente è partito il bando per l'assegnazione di un progetto proposto da una associazione fortemente radicata sul territorio. A prevalere, quest'anno, è stata Sarah Bradassi, operativa presso il CSM della Maddalena, dopo alcune esperienze alla Clinica Medica e nel Distretto 4 a San Giovanni. E' risultata vincitrice dopo un testa a testa con tre colleghe approdate insieme a lei alla fase finale: Maria Beatrice Anselmi, Barbara Mazzocchini e Paola Sclauzero. Il presidente di OPI Trieste Flavio Paoletti ha presentato le quattro finaliste e le motivazioni legate all'assegnazione del Premio, che alle preferenze ricevute attraverso il voto dei cittadini incrocia la professionalità e la capacità di relazione umana dei finalisti: doti fondamentali per chi porta avanti ogni giorno la professione infermieristica in prima linea, dalle sale operatorie alle corsie dell'ospedale, alle residenze dedicata a cittadini anziani.
«Nel mio lavoro ogni giorno capita di confrontarsi con le crisi importanti dei pazienti – ha spiegato la vincitrice – fare l'infermiere, in questo contesto, significa reinventarsi ogni giorno con umilta' ma sempre con entusiasmo, per offrire un sostegno concreto, nel segno di un'alleanza terapeutica che portiamo avanti con gli assistiti". «Solidarietà vuol dire anche condivisione e convivialità - ha sottolineato il presidente Paoletti –. Per questo nel tempo OPI ha avviato a Trieste un momento in cui gli iscritti incontrano i cittadini e le realtà del territorio, in osservanza dei valori della professione dell'infermiere. Il nuovo bando per progetti legati a obiettivi di promozione sociale è aperto fino al 20 ottobre alle associazioni del territorio che vorranno proporsi». Le prime tre edizioni del Premio Sossi "L'infermiere dell'anno", promosso in ricordo della collega Valentina Sossi scomparsa prematuramente nel 2013, erano andate a Giulia Gerebizza, in forze alla ASS1 Distretto 3 di Trieste nel 2014, a Lucia Sambo, coordinatore infermieristico presso il reparto di oncologia dell'Ospedale Maggiore di Trieste nel 2015 e a Rosa Mingrone, impegnata nella residenza polifunzionale per anziani Villa Verde Aurisina – Santa Croce, nel 2016.
Si conferma l'elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale , stabilendo i principi fondamentali e uniformi validi ai fini dell'attribuzione del punteggio.
Approvato oggi in via definitiva in Consiglio dei ministri il decreto correttivo in materia di dirigenza sanitaria, che consentirà di attuare la riforma della governance degli enti del Servizio sanitario nazionale. Cambiano così le regole per la scelta di direttori generali, sanitari e amministrativi delle strutture del Servizio sanitario nazionale.
Il provvedimento riguarda l'assegnazione "degli incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo e di direttore sanitario, nonché di direttore dei servizi socio-sanitari, ove previsto dalla legislazione regionale. Nello specifico, si conferma l'elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere e degli altri enti del Servizio sanitario nazionale, stabilendo i principi fondamentali e uniformi validi ai fini dell'attribuzione del punteggio da parte della Commissione".
In particolare, viene precisato che:
a) una volta individuati gli idonei appartenenti all'Albo nazionale, la valutazione dei candidati è effettuata dalla Commissione regionale, nell'ambito della procedura regionale, 'per titoli e colloquio';
b) la nomina della Commissione regionale è demandata al presidente della Regione;
c) le modalità e i criteri della valutazione vengono definiti dalle Regioni, tenendo conto che, in ogni caso, le Regioni possono dettare ulteriori 'modalità e criteri di selezione' per individuare il candidato più idoneo a ricoprire l'incarico che si intende attribuire;
d) nell'ipotesi di decadenza e di mancata conferma dell'incarico, le Regioni possono procedere alla nuova nomina oltre che con la procedura prevista dal decreto legislativo 171/2016, anche mediante l'utilizzo degli altri nominativi inseriti nella rosa di candidati, purché si tratti di una selezione svolta in data non antecedente agli ultimi tre anni e che comunque, in ogni caso, i candidati della rosa risultino ancora inseriti nell'elenco nazionale.
Si dispone infine l'ampliamento da 60 a 90 giorni del termine entro il quale la Regione procede alla verifica dei risultati aziendali conseguiti e il raggiungimento degli obiettivi di ciascun direttore generale.
15/07/2017 - "Gli infermieri sono sconcertati della vicenda e dei suoi risvolti e i reati ipotizzati non fanno parte né della loro cultura né della loro professionalità".
Nove persone sono state tratte in arresto in queste ore dai poliziotti della Squadra Mobile di Catanzaro in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari emessa dal gip su richiesta della Procura in seguito alla attività di indagine condotta dal Nisa. Tra i destinatari dell'ordinanza alcuni operatori sanitari impiegati in una casa di cura privata del capoluogo, il Centro Clinico San Vitaliano, accusati di gravi maltrattamenti nei confronti una paziente disabile.
Sull'accaduto, il Collegio OPI di Catanzaro, presieduto da Concetta Genovese, ha diffuso la seguente nota stampa:
"Nella vicenda della casa di cura di Catanzaro andranno sicuramente accertate le responsabilità dirette, indirette e reali se le denunce della paziente malata di Sla di maltrattamenti dovessero rivelarsi del tutto vere dal punto di vista delle persone coinvolte.
Ma se questo aspetto fa parte dei compiti della Magistratura, il Collegio OPI è altrettanto attento e vigile a verificare il grado di coinvolgimento degli infermieri coinvolti e una volta accertati i fatti e di pari passo con le decisioni che la giustizia vorrà prendere, agirà dal punto di vista professionale e della responsabilità etico-deontologica in base alle verifiche del coinvolgimento eventuale dei suoi iscritti con i provvedimenti necessari e con la massima rigidità per la tutela della professione e degli assistiti.
Gli infermieri sono sconcertati della vicenda e dei suoi risvolti e i reati ipotizzati non fanno parte né della loro cultura né della loro professionalità.
Gli infermieri ogni giorno, con abnegazione e spirito di sacrificio, dedicano le loro energie alla cura e all'assistenza di chi vive la fragilità della malattia o della disabilità e la nostra comunità infermieristica non può accettare che il comportamento criminale di qualcuno offuschi l'impegno di tanti che, con coscienza e umanità, svolgono ogni giorno un lavoro difficile nel rispetto della loro deontologia, vocazione professionale e umanità.
Stiano tranquilli i cittadini e i pazienti che gli infermieri hanno come mission quella di prendersi cura delle persone e la professione infermieristica saprà difendere i principi dell’etica professionale che guida i nostri professionisti in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone.
Il Collegio OPI di Catanzaro è pronto ad assumere le misure del caso e di sua competenza, non appena i fatti saranno accertati nelle singole responsabilità. E i cittadini possono stare tranquilli che tutti gli infermieri delle strutture sanitarie del nostro territorio difenderanno a testa alta loro e la professione e faranno fede alla mission di tutela della salute a cui sono dedicati".