A dieci anni dal primo meeting del Pnae svolto a Roma, i rappresentanti della rete europea che ha raggiunto 36 Paesi, si sono incontrati di nuovo nella Capitale presso la sede della Federazionale nazionale opi a dieci anni dal primo meeting del Pnae (Paediatric nurses associations of Europe) svolto a Roma, i rappresentanti della rete europea che ha raggiunto 36 Paesi, ultimo in ordine di tempo la Turchia, si sono incontrati di nuovo nella Capitale per il loro 25° meeting.
L'incontro, svolto presso la sede della Federazione nazionale OPI, è stato aperto da Ciro Carbone, presidente del Collegio di Napoli e direttore del Servizio infermieristico dell'azienda ospedaliera Santobono-Pausilipon del capoluogo campano, in rappresentanza del Comitato centrale OPI.
"Il Pnae – ha spiegato carbone - guarda avanti nella promozione, mantenimento e recupero della salute dei bambini e dei giovani adulti. E l'incontro – ha aggiunto - è un'occasione importante di confronto europeo sui temi della formazione, della pratica e dell' organizzazione dell'infermieristica dedicata ai bambini e alle loro famiglie".
Tratto da: opi.it
Infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia e Conaps, il coordinamento delle professioni ancora senza albo, scrivono a FnomCeO, ministro della Salute e sindacati di categoria: no all'ipotesi di rivedere la legge introducendo il concetto di "leadership medica"
Il dialogo tra professioni sanitarie e medici si allontana dopo la recente posizione assunta dalla FnomCeO sulla revisione della legge e l'introduzione del concetto di "leadership medica".
E con il dialogo si allontana una possibile mediazione sull'ormai famoso "comma 566" della legge di stabilità 2015 che ha normato la possibilità di crescita professionale delle professioni, più volte chiesta da queste (che rappresentano infermieri, ostetriche, tecnici di radiologia medica, riabilitatori, tecnici sanitari e della prevenzione e così via per un totale di circa 600mila professionisti della sanità di cui 500mila dipendenti del Servizio sanitario), ma finora rimasta lettera morta.
Le Federazioni degli infermieri, delle ostetriche, dei tecnici di radiologia e il Conaps, il Coordinamento nazionale delle professioni sanitarie che non hanno ancora l'albo professionale, chiedono con fermezza a questo punto che la legge sia applicata, senza modifiche o ulteriori attese. E lo fanno con tre lettere inviate alla presidente della FnomCeO Roberta Chersevani, al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e a tutti i sindacati di categoria, in cui si respinge ogni tentativo di bypassare o modificare la norma appena entrata in vigore.
Nella lettera alla Chersevani le professioni sottolineano che i media di settore hanno riportato la posizione assunta dalla presidente nell'ultimo Consiglio Nazionale, con cui, secondo anche la maggioranza dei componenti il Consiglio nazionale, sul comma 566 si richiede una legge che imponga una "leadership funzionale" del medico nell'équipe multiprofessionale. "Non possiamo che prendere atto della posizione da Lei assunta e constatare che proseguendo in tale direzione si confermerà la preclusione ad ogni confronto sulla possibile rimodulazione delle relazioni professionali tra i medici e le professioni sanitarie", scrivono le professioni.
Al ministro Lorenzin invece, OPI, Tecnici di radiologia, Ostetriche e Conaps, chiedono "con fermezza di portare in conferenza Stato Regioni" i provvedimenti richiesti dalla stessa Commissione Salute delle Regioni già a gennaio 2015 "per iniziare a dare corso a quanto previsto nella legge 190/14 comma 566, articolo 1", nel qual caso "non vi sarà alcuna necessità di azioni da parte delle professioni rappresentate a difesa dell'applicazione di una legge dello Stato".
Il coordinatore della Commissione Salute delle Regioni, il veneto Luca Coletto, infatti, in una lettera inviata il 28 gennaio scorso al ministro Lorenzin, aveva già chiesto, proprio alla luce del "comma 566", di mettere all'ordine del giorno della Stato-Regioni sia il provvedimento sulle competenze avanzate degli infermieri già approvato dalla Commissione a febbraio 2013, sia il provvedimento sull'implementazione di competenze e profilo dei tecnici di radiologia, anch'esso approvato e perfino sottoscritto dalle organizzazioni sindacali dei medici radiologi, sia infine di aprire il confronto tecnico col ministero per definire i percorsi relativi alle altre professioni, secondo il disposto della legge di Stabilità 2015.
Infine i sindacati. Le professioni annunciano di essere pronte a "una informazione capillare della posizione assunta da FnomCeO, alla quale è prevedibile ipotizzare che si accoderanno le organizzazioni sindacali mediche" e chiedono alle loro rappresentanze sindacali "la disponibilità ad attivare un fronte comune per portare a buon fine" il comma 566 e "contestare la richiesta di ottenere ope legis una "leadership funzionale" del medico nell'équipe multiprofessionale. "Una richiesta anacronistica che non aiuta lo sviluppo del sistema salute" è il commento dei responsabili delle professioni.
Tratto da: opi.it
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Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: