Il Presidente del Collegio Infermieri della Spezia, Francesco Falli, spiega il perchè.
"La Regione Liguria ha approvato il 27 giugno, con l'ordine del giorno n° 215, l'utilizzo terapeutico della Cannabis, più nota come marijuana. Il primo firmatario della proposta è il forzista Angelo Vaccarezza, affiancato dai colleghi Stefania Pucciarelli (Lega Nord), Claudio Muzio (Forza Italia), Gianni Pastorino e Francesco Battistini (Rete a Sinistra Liberamente Liguria).
Molto significativa, a nostro parere, è stata l'unanimità dell'approvazione da parte del Consiglio Regionale: 28 voti a favore su 28, maggioranza e opposizione unite per un testo che favorirà la
gestione delle patologie dolorose di non pochi pazienti del nostro Sistema Sanitario
Regionale.
I punti chiave del provvedimento sono fondamentalmente i seguenti: sarà garantita l'erogazione del farmaco sulla base di documentate indicazioni mediche (a carico, appunto, del SSR ligure); inoltre la somministrazione dei medicinali potrà avvenire sia in ambito ospedaliero, sia attraverso le farmacie, una volta verificata l'inefficacia delle terapie tradizionali.
Le prescrizioni si effettuano, infatti, quando le terapie convenzionali o standard non risolvono il problema del dolore, che incide molto pesantemente sulla qualità della vita di questi malati....
Gentile Direttore,
la centralità del paziente nell'organizzazione sanitaria è fondamentale rispetto alle attenzioni, ai bisogni e ai valori del paziente urge però, una riflessione su quanto sta accadendo rispetto ai ruoli professionali e al bisogno di cura dei cittadini. Si nota sempre, con rammarico, che si parla di orgoglio e di demansionamento dell'infermiere, ma mai di quello che effettivamente l'infermiere sta perdendo di vista e cioè, un principio che nasce da molto lontano e che deriva da un'etica professionale che non può essere ignorata, ciò è una esagerazione che va oltre i principi ispiratori di Florence Nightingale.
Ci sono infermieri che si sentono infermieri e non si sentono demansionati a svolgere funzioni "di basso livello" come definito da altri infermieri.
Di quale chance si sta parlando, di quale assistenza migliore si parla, quando lo stesso infermiere ritiene non più di sua pertinenza alcune funzioni necessarie a conoscere il paziente. Non si acquisisce dai libri o dalle nozioni il tipo di assistenza, gli utenti si sentono "abbandonati", incapaci di dare un sostegno ai propri cari e sono costretti a rivolgersi all'oss per un'assistenza che viene rifiutata dallo stesso infermiere.
Si usano sempre parole chiare, forti, inequivocabili per dare slancio ad una professione che involontariamente si allontana sempre più dal malato lasciando un vuoto che viene colmato dall'oss e da altre figure esistenti....
26/06/2017 - Coordinamento regionale OPI: "Istituito tavolo tecnico permanente all'assessorato alla Salute".
La Regione Sicilia ha riconosciuto formalmente il ruolo e le competenze delle professioni sanitarie, infermieristiche, ostetriche e delle aree tecnico-diagnostica, tecnico-assistenziale, della riabilitazione e della prevenzione.
Lo rende noto il coordinamento regionale OPI della Sicilia, che da anni chiedeva questo riconoscimento. "All'assessorato regionale alla Salute - afferma Franco Gargano, presidente del Collegio OPI di Palermo - si insedierà un tavolo tecnico permanente che sarà costituito da dirigenti regionali dei servizi specifici e da rappresentanti dei coordinamenti dei collegi degli Infermieri".
Alla Regione il coordinamento regionale OPI ha presentato un documento sulle principali criticità del sistema sanitario dell'Isola. "Le dotazioni organiche - continua Gargano - sono insufficienti con gravi danni per l'utenza e il piano di rimodulazione della rete ospedaliera non è ancora partito. A oggi la sanità siciliana funziona grazie al senso del dovere degli operatori, in particolar modo degli infermieri, in prima linea nei rapporti con i pazienti".
Secondo il presidente del Collegio OPI di Palermo, "occorre che si proceda alla nomina del dirigente dell'unità operativa professionale infermieristica, che si istituisca la figura dell'infermiere di famiglia-comunità, per rendere operativa concretamente l'assistenza sanitaria sul territorio". Per Gargano, infatti, "il riconoscimento del ruolo di questi lavoratori è il primo passo per ridisegnare la sanità in Sicilia, rendendola funzionale alle esigenze dei cittadini".
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: