25/09/2019 - L’approvazione del provvedimento è motivo di soddisfazione anche per l’introduzione nell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie, degli Ordini professionali, una richiesta di modifica al testo avanzata ed accolta grazie anche al lavoro della FNOPI
Con 237 voti favorevoli, l'Assemblea di Palazzo Madama ha approvato oggi all'unanimità il disegno di legge n. 867, "Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni". Il provvedimento passa ora all'esame della Camera.
“L’approvazione del provvedimento con una corsia preferenziale rispetto al normale iter che lo aveva tenuto in stand by per oltre un anno, rappresenta per i professionisti della salute motivo di soddisfazione e soprattutto orgoglio per l’introduzione nell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie, degli Ordini professionali, una richiesta di modifica al testo avanzata ed accolta grazie anche al lavoro della FNOPI”.
Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI) che rappresenta gli oltre 450mila professionisti presenti in Italia, commenta a caldo l’approvazione in prima lettura al Senato del Ddl contro la violenza sugli operatori.
“Ringraziamo l’onorevole Giulia Grillo che ha presentato il provvedimento e il ministro Roberto Speranza che lo ha spinto verso la rapida conclusione. Speriamo ora in un’approvazione veloce anche alla Camera e siamo convinti che questo tema non si esaurisca con il disegno di legge, ma richieda ulteriori, molteplici interventi costanti nel tempo e integrati da parte di tutti”.
Mangiacavalli in proposito ricorda il decalogo di necessità presentato dalla FNOPI, considerando anche che l’89,5% degli infermieri è stato ed è oggetto di violenze fisiche o verbali:
1. Tolleranza zero verso la violenza nelle strutture sanitarie, con inasprimento delle pene perché chi la compie sappia (quindi massima informazione) di stare perpetrando un reato severamente punibile
2. Regolamentare l’uso dei social nei luoghi di lavoro e rispetto all’attività professionale per evitare commenti, furti di identità e proposte inappropriate (ne sono vittima circa il 12% dei professionisti coinvolti che nel caso degli infermieri sono per il 77% donne)
3. Snellire le attese stressanti in pronto soccorso con meccanismi di smistamento alternativi (es. see&treat) per ridurre la tensione e la reattività dei pazienti
4. Stabilire pene più severe per chi aggredisca verbalmente e fisicamente un professionista sanitario donna sul luogo di lavoro, prevedendo l’aggravante del pericolo che nell’azione possono correre gli assistiti
5. Maggiore formazione del personale nel riconoscere, identificare e controllare i comportamenti ostili e aggressivi prevedendo anche appositi corsi Ecm (come il corso CARE, presentato assieme alla Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri)
6. Aumentare l’informazione e la formazione perché siano denunciate da tutti e in modo chiaro le azioni di ricatto e le persecuzioni nell’ambiente di lavoro rispetto alla posizione e ai compiti svolti
7. Predisporre un team addestrato a gestire situazioni critiche e in continuo contatto con le forze dell’ordine soprattutto (ma non solo) nelle ore notturne nelle accettazioni e in emergenza
8. Predisporre un team addestrato a gestire situazioni critiche e in continuo contatto con le forze dell’ordine e sensibilizzare i datori di lavoro a non “lasciar fare”, ma a rifiutare la violenza anche prevedendo sanzioni
9. Stabilire procedure per rendere sicura l’assistenza domiciliare prevedendo anche la presenza di un accompagnatore o la comunicazione a un secondo operatore dei movimenti per una facile localizzazione
10. Evitare per quanto possibile che i professionisti sanitari effettuino interventi domiciliari da soli, ma fare in modo che con loro sia presente almeno un collega o un operatore della sicurezza.
“Come sempre – conclude Mangiacavalli - ribadiamo la nostra massima collaborazione come Ente pubblico sussidiario dello Stato con le Istituzioni per contribuire al monitoraggio del fenomeno e alla definizione di ulteriori misure di contrasto”.
26/09/2019 - L'incontro è il primo in ordine temporale del neoministro con le professioni che operano nella sanità e Speranza ha prestato la massima attenzione alle istanze degli infermieri e confermato la volontà di avere un filo diretto e una collaborazione attiva con la Federazione
Infermiere di famiglia, carenze, specializzazioni infermieristiche e conferma dei contenuti del Patto per la Salute che prevede un forte rilancio dell'assistenza sul territorio.
Questi gli argomenti dell'incontro di oggi tra il ministro della Salute Roberto Speranza e la presidente e il portavoce della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI), Barbara Mangiacavalli e Tonino Aceti.
L'incontro è il primo in ordine temporale del neoministro con le professioni che operano nella sanità e Speranza ha prestato la massima attenzione alle istanze degli infermieri e confermato la massima volontà di avere un filo diretto e una collaborazione attiva con la Federazione.
"Dobbiamo guardare solo al futuro dell'organizzazione e dell'assistenza, senza fare alcun passo indietro, riconoscendo le competenze che la professione infermieristica ha ormai acquisito da oltre 20 anni", ha detto Barbara Mangiacavalli al ministro.
Mangiacavalli ha sottolineato a Speranza che la Federazione in quanto Ente sussidiario dello Stato è disponibile a supportare le Istituzioni nelle decisioni da prendere e nelle scelte da operare, mettendo a disposizione tutto il know-how della professione infermieristica.
Ampio spazio è stato dedicato al confronto sul rilancio delle cure territoriali, anche per quanto riguarda i servizi di emergenza-urgenza sui quali gli infermieri hanno le necessarie competenze e possono dare un contributo essenziale, garantendo anche una forte innovazione nel settore.
"Bene il finanziamento a 3,5 miliardi in più per il fondo sanitario e infermieri pronti a sostenere il ministero nell'iter della prossima legge di Bilancio – ha detto Aceti al ministro -: si tratta di risorse fondamentali per realizzare la riforma da anni in pista con i Livelli essenziali di assistenza, ma che finora è rimasta al palo per mancanza di copertura economica sul decreto che riguarda le nuove tariffe per le prestazioni. Molti pazienti lo aspettano. E bene – ha concluso Aceti – la volontà di abolizione del superticket: riporta il Servizio sanitario nazionale a essere la prima scelta di cura e assistenza per i cittadini ed è una misura che sostiene maggiore accesso alle prestazioni e più tutela dei redditi delle famiglie".
Di seguito l'eleco ammessi all'evento del 5 Ottobre : Sicurezza delle cure e risk management in neurochirurgia: assistenza infermieristica nel pre e post operatorio secondo le ultime evidenze scientifiche
Disponibili ancora alcuni posti, scarica la locandina e partecipa all'evento!
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: