Brindisi- Puglia- Febbraio
Il programma prevede una completa trattazione dei più importanti aspetti diagnostici e terapeutici, delle più diffuse cardiopatie, descritti nell’ambito di multipli pdta (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) dedicati a ciascuna di esse. Tutto questo sforzo di tipo scientifico, clinico ed organizzativo va inquadrato nell'ambito della prevenzione secondaria territoriale nel cardiopatico: particolare risalto sarà dato al nuovo pdta regionale nell’ipertensione arteriosa, di recente redatto dalla regione puglia ed a quello che è oggi uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare: l'aderenza terapeutica. l'evento prevede un ampio confronto tra cardiologi operanti nei vari distretti della asl di brindisi e la partecipazione di medici funzionari operanti nell'azienda stessa.
Gentilissimi colleghi,
con l’entrata in vigore del DL 172/2021 l'OPI di Teramo, sta provvedendo, da fine dicembre 2021, a procedere (con i dovuti accertamenti) all’ obbligo vaccinale in cui è prevista la dose booster/terza dose.
Vengono esaminate le singole situazioni, per accertare il motivo per cui i colleghi siano classificati come inadempienti, la verifica viene effettua partendo da quanto risulta sulla Piattaforma Nazionale, disponibile a tutte le Federazioni Nazionali degli Ordini delle diverse Professioni Sanitarie italiane, come da disposizioni dello stesso DL e per i necessari passaggi in materia di trattamento dei dati.
La maggior parte delle anomalie riguarda le inadempienze legate ad un ritardo della somministrazione della dose booster (terza dose),
Questa situazione si verifica in quanto ai fini della validità del green pass rafforzato esiste un lasso di tempo tra il completamento del ciclo vaccinale primario (due dosi) e la scadenza dello stesso.
Un lasso di tempo che la Legge sull’obbligo vaccinale però non prevede e che è probabilmente il motivo ”tecnico” di questa situazione.
Il Ministero ha adottato la formula per cui sin dal primo giorno successivo ai 5 mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario (1°e 2° dose), ovvero dal cento cinquantunesimo giorno, la Piattaforma Nazionale indica un “semaforo rosso” in modo da consentire agli Ordini di avviare la fase di accertamento.
I professionisti che non risultino ancora vaccinati con la dose di richiamo, per i quali siano già decorsi 152 giorni dal completamento del ciclo primario, dovranno essere invitati dall’Ordine, per non essere sospesi, a produrre la richiesta di prenotazione della dose di richiamo, da effettuarsi nel termine massimo di 20 giorni dall’invito. Questo indipendentemente dalla validità del loro Green Pass rafforzato.
Per tale motivo siamo a comunicarvi con urgenza (e anche nel vostro interesse) di provvedere ad effettuare la dose booster al fine di rispettare le indicazioni del DL 172.
L’Ordine è chiamato a svolgere quanto la Legge impone, ma è consapevole delle incomprensioni burocratiche e normative di questo momento caotico, chiede per questo la collaborazione di tutti per evitare di procedere con le sanzioni previste. Resta pertanto l'indicazione di diffondere quanto più possibile questa condizione tra i colleghi.
Vi è anche la possibilità che si risulti inadempienti perché esonerati o guariti dal COVID, tale dato NON E' IN NOSTRO POSSESSO in quanto non caricato in automatico sulla Piattaforma Nazionale.
In tale situazione è importante che all'arrivo della comunicazione dall'Ordine con PEC, comunichiate entro cinque giorni dall'arrivo della stessa (atto stabilito dal DL 172/21) la documentazione che attesti la posizione; dovrà essere prodotta copia dell’esonero vaccinale e/o copia di certificato di avvenuta guarigione, esclusivamente dal proprio Medico di Medicina Generale .
Restiamo comunque a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Fonte: Quotidianonazionale
Nell'Italia divisa a colori per effetto della pandemia da Covid, mezzo Paese da oggi, 3 gennaio, è in zona gialla, con quattro regioni che si sono aggiunte da questa settimana: Lombardia, Lazio, Piemonte e Sicilia. Il totale sale così a 11, visto che erano già entrate in giallo Liguria, Marche, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Calabria e le Province autonome di Bolzano e Trento.
Le regioni che stanno per entrare in zona gialla
Anche l'Emilia-Romagna passerà in zona gialla dalla prossima settimana. Ad anticiparlo è l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. "La zona gialla è un orizzonte molto vicino - conferma Donini - noi oggi siamo un po' sopra il livello di guardia nei reparti di terapia intensiva e nei reparti Covid. Venerdì scorso non lo eravamo, quindi oggi non siamo ancora in zona gialla". Ma se in questi giorni "aumentassero ancora i ricoveri e le dimissioni non fossero altrettanto consistenti - avverte l'assessore - sicuramente lunedì prossimo saremo in zona gialla".
Cosa si può fare
Di fatto, però, i decreti varati dal governo nell'ultimo mese per fronteggiare la variante Omicron hanno superato e reso quasi inutile il sistema delle zone a colori. Dal punto di vista pratico, infatti, il passaggio non cambia molto in quanto l'obbligo di mascherina anche all'aperto è già in vigore in tutto il Paese e il limite delle 4 persone al tavolo è stato superato dall'obbligo di Super green pass per bar e ristoranti. Consentiti gli spostamenti tra Comuni.
Chi è in zona arancione e chi rischia
Ma ci sono altre zone in Italia dove si è già passati alla zona arancione. Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, nei giorni scorsi ha firmato un'ordinanza con la quale viene istituita la zona arancione in 11 Comuni in provincia di Reggio Calabria diventati focolai di Covid 19: Campo Calabro, Cinquefrondi, Ferruzzano, Galatro, Laureana di Borrello, Melicucco, Rizziconi, Roghudi, Rosarno, San Roberto e Taurianova. Le misure della zona arancione saranno in vigore fino a tutto il 9 gennaio. Anche in Liguria si profila un possibile passaggio in arancione dal 10 gennaio. E' la prima regione ad avvicinarsi nuovamente alla zona arancione dopo mesi.
Zona arancione: i parametri
Ma quali sono i parametri che fanno scattare la zona arancione? Sono i soliti tre che valgono anche per la zona gialla, cambiano solo le soglie:
- Incidenza deve superare il limite di 150 casi su 100mila abitanti;
- Terapie intensive devono superare la soglia del 15%;
- Ricoveri devono oltrepassare il limite del 30%.
Cosa cambia in zona arancione: le regole
Se in zona gialla, di fatto, non ci sono sostanziali differenze con il resto d'Italia, in arancione le restrizioni sono maggiori e sopratutto per i non vaccinati sono più stringenti. Per chi è sprovvisto di Green pass base è possibile spostarsi liberamente nel proprio Comune ma per raggiungere altri comuni o regioni è necessaria l'autocertificazione, che giustifichi che l'esigenza di spostamento sia comprovata da motivi di salute, lavoro o necessità, o per servizi non disponibili nel nostro comune. Stesso discorso per gli spostamenti tra regioni.
E ancora: in zona arancione si potrà entrare in negozi e uffici senza Green pass. L'eccezione riguarda i negozi che si trovano nei centri commerciali: nei giorni festivi e prefestivi per accedere a questi esercizi servirà il Green pass rafforzato (sono esclusi dalla norma alimentari, edicole, librerie, farmacie, tabacchi). E il Super Green pass servirà anche per consumare al bancone e per sedersi al tavolo all'aperto, per centri benessere, termali e parchi tematici, per accedere a palestre e piscine al chiuso, musei, mostre e cinema.
Cambiano, infine, le regole anche per chi scia: per acquistare uno skipass e utilizzare gli impianti di risalita sarà necessario essere in possesso del Super Green Pass (non basta dunque il tampone).
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: