La testimonianza della Dott.ssa Martina Paesani infermiera per "Medici senza Frontiere" ritornata da pochi giorni dalla Striscia di Gaza dove ha prestato servizio come strumentista. Una testimonianza che coglie la drammaticità della guerra ed il lavoro prezioso di professionisti che mettono a disposizione le proprie conoscenze rischiando la vita.
A fare le spese di questa atrocità sono le fasce più deboli della popolazione, donne e bambini che arrivano negli ospedali in condizioni drammatiche come lei stessa testimonia.
La Dott.ssa Paesani attualmente in servizio presso la ASL di Teramo con Incarico di Coordinamento Integrato ICI UOC 118, con il suo trascorso professionale e le diverse missioni internazionali alle spalle, rappresenta per la categoria infermieristica un vanto e fonte di ispirazione per molti giovani colleghi, ma soprattutto sottolinea l'importanza di una professione che grazie alle proprie peculiarità è indispensabile non solo in scenari di guerra ma imprescindibile per il sistema salute e quindi per la collettività.
da: Protezione Civile Regione Abruzzo
Iniziata la formazione degli operatori.
È partita il 15 gennaio la formazione dei 40 operatori della Centrale Unica di Risposta del NUE 1-1-2 dell'Abruzzo. Presso le due centrali della Regione Lazio, fino al 12 febbraio, le donne e gli uomini del NUE Abruzzo impareranno le tecniche e le modalità di questo delicato lavoro. Li guideranno gli esperti funzionari e operatori del Lazio, fino all'avvio del servizio in Abruzzo, previsto per la metà di marzo.
A partire dalla prossima settimana, inoltre, gli operatori frequenteranno anche le centrali operative aquilane di Polizia, Carabinieri, 118 e Vigili del Fuoco.
Il servizio NUE 1-1-2 Abruzzo è affidato all'Agenzia regionale di Protezione civile con personale assunto dalla società Abruzzo Progetti S.p.A.
(nella foto il Direttore del NUE del Lazio Livio De Angelis con il Direttore Mauro Casinghini, all'inaugurazione del corso).
Paziente muore con strani lividi: indagate Infermiere per omicidio colposo e falso.
Paziente muore con strani lividi e due Infermiere finiscono indagate.
La procura di Pordenone ha aperto un fascicolo d’indagine sulla morte di Roberto Sonego, 65enne deceduto lo scorso 30 dicembre a seguito di una lunga e debilitante malattia.
La stampa locale riporta che al centro dell’inclusione delle due professioniste sanitarie vi è la presenza di strani lividi e alcuni graffi sul corpo dell’uomo.
Presenze mai registrate in cartella clinica nonostante la loro evidenza e che ha portato alle infermiere ad essere indagate.
Gli avvocati delle due hanno partecipato all’autopsia, dalla quale è però emersa un’improbabile correlazione fra questi segni e la causa della morte.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: