Tratto da quotidianosanità. Il 2025 che si è appena aperto sarà un anno importante perché oltre a rappresentare il giro di boa della legislatura porta con sé parecchie sfide per la sanità italiana. Prima fra tutte la necessità di riforme sostanziali. Se nei primi due anni di Governo si è lavorato sulla riorganizzazione (dal Ministero ad Aifa per citare le principali) e sugli interventi più urgenti come per gettonisti e liste d’attesa, quello che è mancato è un intervento organico che tracciasse la rotta oltre la siepe delle emergenze quotidiane.
Si auspica quindi l’arrivo del già annunciato nuovo Piano sanitario nazionale che dovrebbe essere la summa dell’impianto riformatore di questo Esecutivo. È ormai passato un anno dall’annuncio del Ministro della Salute, Orazio Schillaci ma per ora nulla di concreto è arrivato sul tavolo.
Molta attesa c’è poi la riorganizzazione di ospedali e territorio su cui era stato predisposto (non senza polemiche) un tavolo di lavoro nel 2023.Sugli ospedali pare si voglia rafforzare il modello Hub & Spoke con l’individuazione di 10 grandi strutture nazionali. Ma oltre a questo la grande e attesa riforma sarà quella territoriale. Sono sempre più crescenti, infatti, le voci di una riorganizzazione del lavoro di medici di famiglia, pediatri e specialisti ambulatoriali. Per i mmg i rumors parlano (e questa non è una novità) di passaggio alla dipendenza per i nuovi, mentre coloro che vorranno mantenere il rapporto in convenzione dovranno in ogni caso garantire dalle 14 alle 16 ore settimanali nei presidi del territorio come le famigerate Case della Comunità. Se ne parla da anni ma alla fine non se n’è mai fatto nulla, così come non si è mai dato seguito all’aggregazione degli studi senza intaccare il rapporto convenzionale. Vedremo se il Governo avrà la forza e la voglia d’intervenire.
Con il completamento, a dicembre 2024, delle procedure elettive, i 102 degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali accolgono questo 2025 con Consigli direttivi rafforzati, rinnovati e più giovani rispetto al passato.
Formazioni che mixano bene continuità e nuovi innesti creando l’equilibrio ottimale per il funzionamento degli organi, chiamati, oggi più che mai, a rispondere con prontezza alle sfide che il Sistema salute propone.
La fotografia che consegnano le urne da poco chiuse è quella di un mondo ordinistico che non teme il cambiamento, ma lo considera come parte integrante del percorso di crescita di una professione per essere in grado di adottare strategie e linguaggi al passo con i tempi. Su 102 presidenti eletti, 26 sono nuovi e si avviano a guidare un Ordine per la prima volta.Il cambiamento ha quindi riguardato un quarto degli OPI: rapporto che evidenzia dinamismo, evoluzione e capacità di rispondere a istanze sempre più sfidanti. Allo stesso tempo molti Ordini hanno mantenuto una continuità sulle presidenze, ma quasi tutti rinnovando gran parte della squadra.
Il nuovo Consiglio nazionale della FNOPI risulta quindi così composto:https://www.fnopi.it/federazione/consiglio-nazionale/
La FNOPI mantiene l’impegno di voler offrire un servizio utile a tutti gli iscritti e anche per l’annualità 2025 rende disponibile, senza alcun obbligo di adesione, una polizza in convenzione per la responsabilità professionale, in virtù dei dettami della legge 24/2017 sulle ‘Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie’ (cosiddetta “Legge Gelli”).
La Federazione, come stabilito dalla delibera numero 150 assunta in data 20 novembre 2024 dal Comitato Centrale, ha acquisito manifestazioni di interesse per convenzioni non onerose per la stipula di contratti, a condizioni di favore, di polizze assicurative per la garanzia di Responsabilità Civile professionale per persone fisiche regolarmente iscritte all’Albo professionale che svolgono l’attività di infermiere e infermiere pediatrico in qualunque forma esercitata, compresa l’attività libero professionale o in regime misto, nonché la messa a disposizione di ulteriori coperture e/o servizi aggiuntivi.
Per la prima volta in Italia è stata concepita e conclusa una iniziativa volta al recepimento della Legge Stanca del 9 gennaio 2004, n. 4 (G.U. n. 13 del 17 gennaio 2004) recante «Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici». Il contenuto di questa pagina proviene dall'OPI Carbonia Iglesias, ringraziamo i colleghi.
Nei siti internet degli OPI Carbonia Iglesias, Bologna, Frosinone, Pavia, Pordenone, Pescara, Teramo, Ragusa, Foggia, Ancona, Rimini, Alessandria, Napoli, Sassari e Oristano, aderenti alla FNOPI Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche, stiamo ufficialmente e definitivamente per inserire, dedicate ai disabili sensoriali e loro care giver che avessero necessità e/o interesse di approfondire sulla professione infermieristica:
Nella vita professionale e nella rappresentanza istituzionale della FNOPI Opi provinciali ci sono momenti che suggellano un percorso, un impegno, un modo di vedere l’agire per nome e per conto di infermieri e assistiti.
Poter esporre questo progetto in dirittura d’arrivo complessivo e definitivo è uno di quei momenti perché non ci stiamo accingendo a pubblicizzare un video da parte di una infermiera sorda o da un infermiere interprete o un libro fine a se stesso o un audio realizzato da studenti infermieri, ma a condividere con i cittadini una lettura del mondo che circonda l’ambito nel quale gli infermieri dei nostri territori operano quotidianamente partendo dai bisogni dei più fragili, dei disabili, degli inabili, degli inascoltati, dei non percepiti.
Ci siamo impegnati e continueremo ad impegnarci per intercettare una necessità delle comunità dei ciechi e dei sordi: essere posti nelle medesime condizioni di chi vede e sente, nel nostro caso per mano degli infermieri ai quali si affidano nel contesto della responsabilità del governo dell’assistenza ospedaliera e territoriale, intimamente convinti che questo gesto di riguardo nei confronti dei nostri interlocutori abbia un valore aggiunto ed un peso specifico che l’infermieristica meritava di vedere inclusi e riconosciuti e annoverare tra le qualità che la contraddistinguono tra le professioni d’aiuto e sanitarie.
Quando si valuta una barriera da rimuovere per la fruizione di risposte assistenziali all’altezza delle aspettative e dei diritti dei cittadini, la professione infermieristica è e sarà sempre la prima a cercare soluzioni anche nelle difficoltà delle disabilità sensoriali e quindi nella sfera della comunicazione: questo era il nostro obiettivo e questo abbiamo portato a compimento testimoniando come si possano declinare a livello territoriale sollecitazioni a recepire leggi delle Stato, alla buona amministrazione e alla competente rappresentanza degli Ordini Professioni Infermieristiche provinciali che presiediamo unitamente al Consigli Direttivi.
In particolare: