Tempi: da un mese e mezzo a tre mesi per vaccinare il 75% della popolazione.
Spesa: in base ai tempi scelti tra 150 e 400 milioni in tutto.
Azioni necessarie: allentare il vincolo dell’esclusività attuale per gli infermieri dipendenti e immettere quindi, secondo modelli già disegnati, anche sul territorio e/o a domicilio quasi 90mila (se non di più) vaccinatori che oggi possono operare solo negli ospedali.
Risultato: entro l’estate si potrebbe raggiungere l’immunità di gruppo (o di gregge) necessaria per allentare vincoli e restrizioni.
L’idea e la relativa proposta arrivano dalla Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) che rappresenta i 454mila infermieri presenti in Italia.
Il vincolo dell’esclusività oggi costringe gli infermieri dipendenti (quelli visti ai letti dei malati nelle terapie intensive e primi vaccinatori e vaccinati negli ospedali per rendere questi Covid-free) a operare solo nella struttura da cui dipendono, mentre un allentamento della norma gli consentirebbe di operare anche sul territorio e a domicilio e, un domani, di assistere sul territorio chi ne ha bisogno.
E basterebbero per ottenere il risultato due ore di lavoro in più per ogni infermiere, compensato o in base a scelte regionali o con 500 euro al mese in più (per tre mesi) o ancora con una cifra di circa 10 euro a vaccinazione, pari a quella indicata come riferimento per altre categorie professionali.
Ma in questo momento paradossalmente (e per la prima volta) non è la spesa (comunque contenuta) il riferimento: è il risultato.
Che si tradurrebbe con la scelta meno dispendiosa per il Servizio sanitario nazionale per ottenere in tre mesi di vaccinazioni intensive (dosi permettendo) la copertura di circa 45 milioni di italiani: il 75% della popolazione appunto.
La FNOPI ha articolato e sviluppato la proposta dal punto di vista tecnico e l’ha inviata alle istituzioni competenti che ora dovranno decidere (anche politicamente) il da farsi.
Altre proposte della Federazione che avrebbero comunque un effetto a lungo termine e non solo sulla pandemia, sono poi quelle di integrare gli organici infermieristici oggi carenti di oltre 53mila unità, con almeno 30-35 milia professionisti che, se anche dedicati in questo momento alle vaccinazioni con risultati analoghi nei tempi e nei modi, potrebbero poi continuare ad assistere fragili, cronici, anziani e tutta la popolazione secondo i suoi bisogni di salute e prevenzione.
Infine, è possibile anche l’utilizzo degli infermieri libero-professionisti (oltre 30mila disponibili), ma non con una premialità al ribasso come quella indicata nei bandi che hanno cercato finora, senza successo, vaccinatori. Il modello eventualmente da tenere presente secondo la FNOPI è quello già usato dalla protezione Civile nella prima fase della pandemia per creare le task force di medici e infermieri inviati nelle Regioni più colpite: una retribuzione uguale per tutti (medici e infermieri, appunto, che svolgerebbero la stessa funzione) e obiettivi chiari e veloci da raggiungere per uscire al più presto dalla pandemia.
La parola alla politica, quindi. La FNOPI è come sempre disponibile – ma in tempi brevi vista l’emergenza – a disegnare il nuovo modello assieme alle istituzioni e anche in raccordo con le altre professioni.
Sei bella. La mascherina che indossi non copre i tuoi occhi. Sei bella per quello a cui rinunci, per il coraggio che inventi, per le parole che trovi e la speranza che mostri anche quando tutto sembra crollare. Sei bella per la primavera che porti in questo gelo che insiste, per la vita che cerchi oltre i muri di un deserto di guerra, per i sorrisi che proteggi tra la paura ed il sogno.
Sei bella perchè sai, con tutto l'amore che puoi, che non c'è inverno che non si arrenda alla forza di un albero in fiore (Angelo De Pascalis).
Un augurio, sopratutto a quelle donne che nell'ultimo anno sono state definite: Eroi, Angeli o addirittura untrici, ma che dietro quella divisa rimangono pur sempre Donne.
La polizza professionale messa a disposizione dalla FNOPI per tutti gli iscritti comprende anche la somministrazione vaccinale anticovid-19.
A chiarirlo è la stessa compagnia assicuratrice dietro richiesta della Federazione, a cui il quesito è stato sollecitato da numerosi iscritti.
La polizza, lo ricordiamo, è un’unica soluzione assicurativa, accessibile da parte di tutti gli Iscritti all’Albo degli Infermieri o Infermieri Pediatrici tramite l’apposita area dedicata del sito Fnopi, per tutelare:
attività svolta in regime di dipendenza per conto del SSN;
attività svolta presso Strutture Sanitarie o Sociosanitarie private;
attività svolta in regime di libera professione;
attività svolta per il tramite di cooperative.
La polizza in convenzione contiene tutte le coperture obbligatorie previste dalla legge 24/2017, e, distintamente dalla polizza proposta, anche eventuali altre tutele, come quella legale, identificate dal broker e liberamente messe a disposizione per quanti interessati.
La polizza, su base volontaria, può essere sottoscritta singolarmente o in aggiunta alla polizza di RC Professionale e assicura le spese legali e di giustizia in caso di procedimento penale nell’ambito dell’attività professionale infermieristica svolta.
E ora si chiarisce che copre anche la somministrazione vaccinale anticovid-19. www.fnopi.it